Scritta nel 1919, fu rappresentata la prima volta a Milano dalla compagnia di Antonio Gandusio. Solo Marco Praga capì la profondità nascosta dietro l’intreccio farsesco, mentre il pubblico e la critica furono fortemente sfavorevoli. Il testo si sviluppa incarnandosi in personaggi/animali grotteschi. Paolino, rispettabile professore, è l’uomo della vicenda: trasparente, ma con una doppia vita; è, infatti, l’amante della signora Perella, la virtù, moglie trascurata e infelice del Capitano di marina Francesco Perella, la bestia. La tresca fra il professore e la signora potrebbe continuare senza intoppi, dato che il Capitano, violento e irascibile, è sempre per mare, ma una gravidanza minaccia di sconvolgere quest’ordine e costringe il professore a…
Le interpretazioni pirandelliane di Vetrano e Randisi hanno ricevuto il premio Histryo-Associazione Nazionale Critici Teatrali 2010, per la loro capacità di dare “alla tradizione la possibilità di essere modernissima, di parlare al pubblico con linguaggio contemporaneo e con contemporanea sensibilità d'attore. Vetrano e Randisi ci insegnano che la scena ha labili confini e che spesso é arbitrario dividerla in sperimentazione, avanguardia, tradizione o altro perché, quando è grande, è solo e soltanto teatro."