Giovanni Allevi, da Sanremo a Trieste con… amore

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redazione

12 Febbraio 2015
Reading Time: 2 minutes

Attesa per il concerto al Rossetti

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Il pianista, compositore e direttore d’orchestra Giovanni Allevi sarà ospite domani della quarta serata del Festival di Sanremo. Al Teatro Ariston Allevi presenterà in anteprima televisiva il suo nuovo album in studio, dal titolo “LOVE”, pubblicato lo scorso 20 maggio.

Nelle prossime settimane Allevi partirà per la nuova tournée che lo vedrà impegnato in piano solo nelle principali città europee – Londra, Bruxelles, Parigi, Barcellona – e nelle principali città italiane, tra cui Trieste, per un unico concerto in Friuli Venezia Giulia, che si terrà domenica 26 aprile al Politeama Rossetti.

I biglietti per la data triestina sono in vendita online su Ticketone.it e VivaTicket.it, nei punti autorizzati Ticketone e Azalea Promotion e alle biglietterie dello Stabile regionale.

 

IL nuovo album “LOVE”

A quattro anni dal disco di platino ottenuto con “Alien” e dopo l’esperienza sinfonica dell’album “Sunrise”, Giovanni Allevi torna al pianoforte solo con un nuovo progetto e un titolo che è una vera e propria affermazione d’amore nei confronti dell’esistenza: “LOVE”, un viaggio nell’anima per tornare ad amare il mondo. Anticipato dai singoli “My Family” e “Loving You”, “LOVE” è il nono album di studio dell’artista, nuova tappa di un percorso di crescita artistica e umana del compositore, pianista e direttore d’orchestra, che ha già ottenuto numerosi riconoscimenti nella sua ventennale carriera. “LOVE” contiene tredici tracce, tredici pagine di un diario musicale autentico, sincero e fortemente emotivo, che raccontano l’amore nelle sue molteplici forme. Ed ecco l’amore romantico in “Loving You”, quello quotidiano in “Come with me”, quello fisico in “Lovers”, l'amore struggente in “Asian Eyes”, quello sublime in “Amor Sacro”, quello per le persone più care in “My Family” e “La stanza dei Giochi”, l’estasi d’amore di “Yuzen”, l’amore per le cose semplici di “Sweetie Pie”, e per quelle apparentemente più complicate in “It doesn’t Work”, quello per sé – che è anche il più difficile – de “L’Albatros” (ispirato alla poesia di Baudelaire) e per i lati più complessi della propria personalità, “The Other Side of Me”, fino ad arrivare al cosmico desiderio di libertà di “Asteroid 111561” (dal nome dell’asteroide che la NASA ha recentemente dedicato al compositore).

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