Suicidio-femminicidio, per interrogarsi sul limite. Per imparare ad ascoltare. A guardare senza distogliere gli occhi, e, soprattutto, a dire. A testimoniare, a raccontare, e, con ciò, a esistere. Scrittura dura, parole pesanti e un finale che, nella sua catarsi, lascia l’amaro di sperare che domani, un domani, scelte così non siano più necessarie.