Disegnare con le parole

imagazine margherita reguitti

Margherita Reguitti

20 Aprile 2021
Reading Time: 3 minutes

Uscito il nuovo libro di Carmelo Mirenda

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L’amore, la natura, il rispetto, sono le cellule del nucleo tematico, estetico e esistenziale della poetica di Carmelo Mirenda. Scheletro, respiro e muscoli delle liriche contenute nella raccolta dal titolo Refusi dell’anima, edito da Armenio Editore, uscito nella nuova edizione nel 2020.

Testi che sono gocce di pioggia, ora dolci e tiepide, ora salate e sferzanti come onde del mare siculo sulle cui sponde il poeta è nato e ha vissuto la sua infanzia, prima di essere sradicato dalla terra dei suoi giochi e primi affetti famigliari.

Liriche, che come refusi, errori scaturiti da scambi accidentali, possono diventare “piccole gocce d’acqua, amiche esaurite al sole” si legge in Gocce d’acqua gelata.

Parole e rime che sono il racconto di una vita vissuta poeticamente, guardando alle gioie e alle difficoltà con sguardo oggi pacato, ieri colmo di sete di vita. Uno sguardo fatto parola con urgenza esistenziale: “affinché la mia vita non sia un segreto”, scrive l’autore accogliendo il lettore all’ingresso di “Madrigali e poesie, dedicate alle persone che ritrovo attorno a me (“Il tempo libero”)”.

Un sguardo improntato a una filosofia di cristallina limpidezza, scienza e coscienza di un’esistenza vissuta intensamente, dove emozioni, sentimenti, dolore, sorrisi e sconfitte son incisi sulla pelle e nell’anima del poeta.

Liriche che paventano sensualità morigerata, esaltazione della figura femminile, idealizzata, rispettata e contemplata. Un archetipo di donna capita anche quando i sentimenti finiscono ma nel cuore del poeta “neppure la tempesta marina” potrà cancellare il nome dell’amata.

Una poetica le cui radici si nutrono di elementi fortemente biografici. Come in Destino, una quasi ballata di ampio respiro per raccontare in rima i tanti passi calpestando “il torvo sentiero della vita”. La necessità di crescere velocemente quando la sorte impone dolori troppo grandi per un bambino. I genitori, figure mai sbiadite, nella scala di valori del poeta, riaffiorano e sono protagonisti di vari scritti.

Tanti sono i temi che si impongono nell’attività creativa di scrittura dell’autore: il senso misterioso del divino, la spiritualità che trova umanità e simboli nella forza dei riti religiosi ma anche l’attualità di eventi e personaggi della cronaca, come le rime dedicate all’efferato delitto di Yara Gambirasio e allo sfortunato incidente in gara di Marco Simoncelli.

Disegna con le parole Carmelo Mirenda e dai versi nasce una stella cometa, simbolo di mistero ma anche concretezza di materia: parole e poesia che sono segno.

L’amore è il senso vero della vita – non si stanca di ricordare Mirenda –. Amore verso noi stessi, verso gli altri ma anche verso la Natura che dobbiamo rispettare e proteggere. L’essere umano le deve tutto, non esiste senza di lei”.

Nato a Brolo, in provincia di Messina, nel 1949, Carmelo Mirenda è uomo forgiato dalla vita, la sua curiosità vivace, il suo essere cittadino del mondo lo hanno portato lontano dall’amata Sicilia, al nord come molti suoi concittadini. In Lombardia e Veneto, in cerca di lavoro e prospettive. Un lungo cammino il suo nel quale ha scoperto l’essenza della sua natura e l’ha resa in rime per offrirla e condividerla con il lettore. Concetto che si svela nella poesia Incantesimo: “Il canto d’una sirena fà tacere gli infiniti desideri”.  

Ora vive e scrive a Gradisca d’Isonzo, regalando scritti “con umiltà e umanità affinché si possa un giorno essere un corpo unico e liberi come le rondini”.

La raccolta poetica Refusi dell’anima è disponibile nelle librerie e on line.

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