Ronchi, Padovan presidente del Circolo di Protezione Civile

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Livio Nonis

21 Aprile 2021
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Succede a Felice Meffe

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Il Circolo di Protezione Civile di Ronchi dei Legionari ha eletto Claudio Padovan nuovo presidente. Succede a Felice Meffe che rimane nell'organico con la carica di vicepresidente.

A fare squadra con loro sono il segretario Sergio Valente, il tesoriere Matteo Vidali e i consiglieri Nicola Battista, Franco Dominutti e Roberto Cecotti.

“Faremo del nostro meglio – ha affermato Padovan – per condurre il nostro gruppo, ben consci di quella che è la nostra caratteristica, ovvero quella di riunire i volontari anche al di fuori del loro impegno operativo. Si tratta di essere presenti e di portare avanti le tradizioni, un impegno preciso all'interno della comunità ronchese, che, voglio sottolinearlo, porta lustro al gruppo e che ci permette, in periodi più felici di quello che stiamo vivendo, di organizzare eventi come la Seima sulle pendici carsiche del rione di Vermegliano, la festa degli alberi con i ragazzi delle terze elementari e di fornire la nostra collaborazione in occasione dei tanti eventi che vengono organizzati nella nostra cittadina”.

Il Circolo della Protezione Civile, che non deve essere scambiato come il Gruppo operativo della Protezione Civile, è composto interamente da ronchesi, è un ODV (organizzazione di volontariato) che può autofinanziarsi con manifestazioni che permettono l'acquisto di materiale che poi verrà donato al gruppo di protezione civile.

Il Circolo è fermo da quasi anno, proprio a causa della pandemia. L'ultimo evento, nel giugno scorso, è stato la consegna al Museo nazionale dei Vigili del Fuoco di Mantova dell'autobotte Bergomi, per anni utilizzata nei servizi antincendio dell'Italcantieri e poi donata al Circolo della Protezione civile di Ronchi dei Legionari. Acquistata nel 1968 cessò il suo impiego operativo il 14 novembre del 2001. Pochi mesi più tardi venne donata al circolo. Nel 2008 è stata ristrutturata e reimmatricolata facendo mostra di sé a tutte le celebrazioni. Negli anni successivi, l’autobotte è stata richiesta per fiere, matrimoni, manifestazioni storiche e raduni in tutta la regione, ma non solo.

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