La giunta di Gorizia, presieduta dal sindaco, Rodolfo Ziberna, ha respinto all’unanimità la richiesta di patrocinio per il FVG Pride, che si svolgerà fra maggio e settembre a Gorizia e Nova Gorica.
“Nessun pregiudizio – chiarisce il primo cittadino – perché in una società civile e democratica, come ho già detto, ognuno deve sentirsi libero di amare chi vuole. Altra cosa è l’ostentare provocatoriamente determinate scelte sessuali a scapito di altre. Sono certo che se ci fosse una manifestazione volta a esaltare i rapporti etero, verrebbe considerata discriminatoria, com’è già accaduto, verso chi non la pensa così e, quindi, lo stesso deve valere per il Gay Pride. Non è un evento che abbatte i muri ma, paradossalmente, li alza, perché cerca di separare gli omosessuali dagli altri anziché considerare la loro condizione assolutamente normale in una società pluralista come la nostra”.
“Senza parlare – aggiunge Ziberna – della necessità, oggi, di mettere al centro di ogni nostra azione la ricostruzione di una società fortemente colpita, anche in termini psicologici, oltre che economici e occupazionali, dal prolungarsi dell'epidemia. In questi giorni è riesplosa nuovamente la questione degli infortuni sul lavoro, alcuni dei quali mortali e hanno spostato l'attenzione su una delle sfide più importanti e difficili che ci aspettano, quelle riguardanti la qualità dell'ambiente lavorativo, in tutti i suoi aspetti, e la qualità delle retribuzioni che, purtroppo, già prima del Covid 19, in alcuni settori, aveva raggiunto livelli vergognosi per una società civile. Queste sono le cose per cui manifestare e che avrebbero un patrocinio convinto del Comune di Gorizia”.
“Senza nemmeno incontrare Fvg Pride e le persone che organizzano la manifestazione, il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna si nasconde dietro fantasiose ricostruzioni su cosa sia il Pride. Un Pride che non riguarda solo i gay, come lui pensa, ma tutta la comunità LGBTQIA+ e le persone eterosessuali che credono negli articoli 2 e 3 della nostra costituzione e vogliono una società in cui davvero ci sia uguaglianza” replica il presidente Nacho Quintana Vergara di FVG Pride ODV in merito alle ultime esternazioni di Ziberna.
“Il problema – aggiunge – non è la libertà di amare, che nessuno ci può togliere, ma le discriminazioni e le violenze che quotidianamente subiamo. Non siamo sicuri su quali fronti il Pride sarebbe provocatorio, mentre possiamo assicurare al sindaco che essere omosessuali o transgender non è una scelta e, soprattutto, possiamo garantire che FVG Pride mai ha voluto e mai andrà a scapito di nessuno: non si tratta di una lotta che vede fronteggiarsi due schieramenti”.
“Ci teniamo a fare una precisazione: le persone etero – conclude il presidente di FVG Pride – non hanno bisogno di manifestare per i loro diritti come etero perché, fino a prova contraria, nessuno è ancora stato picchiato per strada oppure ha perso il lavoro per il semplice fatto di essere eterosessuale. La invitiamo, inoltre, a non confondere il rispetto, la parità di diritti e di dignità con il “pensiero unico”, a meno che non considera che sia tollerabile rispettare un pensiero razzista o maschilista per tutela della “diversità di opinioni”. Se non possiamo tollerare il razzismo e le violenze, allora perché possiamo farlo quando si tratta di omofobia o transfobia?