Ronchi, le ACLI piangono Nerio Clemente

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Livio Nonis

20 Giugno 2021
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Aveva 83 anni

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Se n’è andato giorni fa, a 83 anni, Nerio Clemente originario di Ronchi dei Legionari, per gli amici “Memo”, uno degli storici dirigenti dello sci club ACLI Ronchi.

Dopo il mitico e inossidabile discesista novantenne Giovanni Barbana e Pino Marcuzzi, primo fondista, scomparsi nel 2020, “adesso se n’è andato – ricorda il fondatore dello sci club ronchese Fiorenzo Boscarol – anche il caro amico, “Memo” che è stato un prezioso collaboratore fin dalle prime nostre avventurose escursioni sulla neve negli anni cinquanta, organizzate dal locale circolo ACLI “Beato Giuseppe Toniolo”.

Negli anni cinquanta, quando la neve come nella passata stagione cadeva copiosa sulle  montagne, un gruppo di giovani amici aspiranti sciatori, come una particolare chiassosa e festosa armata Brancaleone, dotati di pantaloni di panno, mutandoni di lana e maglioni e guanti fatti dalla nonna o dalla mamma, con le pedule, e per i più fortunati con vecchi scarponi del nonno o del padre alpino, e sgangherati sci da 2 metri e 20, nelle domeniche e altre festività, alle sei ma anche alle cinque del mattino, partivano dalla sede del Circolo di via San Lorenzo, con la famosa e storica  “bisarca”, una fatiscente corriera della ditta Bonessi di Monfalcone, per raggiungere non solo le località sciistiche della regione, come Sappada, Ravascletto, Forni di Sopra, Piancavallo ma anche i centri di Santo Stefano di Cadore, Passo Monte Croce Comelico, il Nevegal nel bellunese ma anche la splendida Cortina.

Ogni viaggio era un'avventura e molte sono state le volte che a causa della tanta neve e altre avarie a mezzogiorno alquanto arrabbiati il gruppo di ronchigini si ritrovava nuovamente a Ronchi.

“Memo” in corriera, durante i lunghi e travagliati viaggi, dotato di un buonumore veramente unico, dirigeva i canti alternandoli con esilaranti barzellette. Memo è stato un vero braccio destro, non solo nell'organizzazione delle varie gite sciatorie, ma anche per altre attività che il circolo ha organizzato in quei tempi, non solo nel campo ludico-motorio-sportivo, ma anche in quello religioso, sociale, culturale.

Dopo aver abitato per tanti anni a Ronchi in un quartiere del villaggio di via XXV Aprile, con il papà Marcello, la mamma Carmen e il fratello Oscar, nel 1972 si è sposato, andando ad abitare a Monfalcone, con Anita Gallopin, dalla quale ha avuto il figlio Luca.

Si è sempre prodigato come collaboratore, prima nell'oratorio San Michele e poi dal 1986, aiutando la moglie Anita, all'addobbo floreale dell'altare del duomo.

Alla messa e al rito religioso di commiato, che si è svolto nel duomo di Monfalcone, quale segno di vicinanza e riconoscenza accanto al parroco don Flavio Zanetti erano presenti altri sette sacerdoti.

Le ceneri di Memo saranno poste tra qualche giorno accanto alle spoglie del papà Marcello nel campo santo di Ronchi dei Legionari. 

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