Covid, riorganizzata la sanità giuliano isontina

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redazione

9 Novembre 2021
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Dopo l’aumento dei contagi e dei ricoveri

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“I numeri dei contagi nell'area di Trieste costringono a fare una manovra importante di riconversione delle attività ospedaliere e territoriali: ne pagano il prezzo i pazienti non Covid, dato che le attività chirurgiche ordinarie subiscono un inevitabile rallentamento”.

Con queste parole il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi è intervenuto nella conferenza stampa indetta all'ospedale di Cattinara da Asugi (Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina) in cui il direttore generale Antonio Poggiana ha illustrato la riorganizzazione delle attività sanitarie dovute alla crescita dei ricoveri per coronavirus, che nella stragrande maggioranza dei casi – è stato evidenziato – riguarda non vaccinati.

Da ieri sono stati temporaneamente attivati 8 posti letto di osservazione Covid a carico della S.C. Pronto Soccorso e medicina d'Urgenza (con il supporto di personale medico e infermieristico di altri reparti) al 13° piano della torre medica di Cattinara.

Da oggi viene sospesa una serie di prestazioni: al Maggiore le attività della Day Surgery (chirurgia in giornata), attività programmate delle S.S.C.C. Clinica oculistica e Clinica di chirurgia maxillofacciale e odontostomatologica, visite anestesiologiche ambulatoriali. Rimangono garantite le attività chirurgiche in regime di urgenza.

A Cattinara rimangono operative le attività urgenti e di emergenza, ma vengono sospese le attività programmate del Servizio di Medicina Iperbarica e Subacquea. Altre misure riguardano le prossime giornate: il reparto di Terapia intensiva Covid rimarrà attivo al 12° piano della torre medica, aumentando la dotazione di posti letto a 12, ampliabili a 18 in caso di necessità, mentre la Terapia semi-intensiva (pneumologia Covid) verrà trasferita al 13° piano torre medica, con progressivo aumento dei posti letto fino a 26.

Nel complesso operatorio di Cattinara, in caso di ulteriore aumento dei pazienti Covid che necessitino di cure intensive, le sedute operatorie saranno ridotte dalle attuali 50-52 a 40 a settimana. Clinica chirurgica: verranno chiusi i 10 posti letto di degenza al 14° piano. In Pneumologia chiusura per il reparto di degenza al 13° piano della torre chirurgica; rimarranno attivi 8 posti letto di pneumologia nel reparto di medicina d'urgenza, che ridurrà pertanto i posti letto da 24 a 16. Per quanto riguarda le degenze Covid internistiche, saranno aperti 26 posti letto nella S.C. Medicina Interna di Gorizia ed è prevista l'eventuale successiva conversione delle degenze della SC Clinica medica, con 33 posti letto.

In ambito territoriale la Rsa Cormòns rimarrà attiva come Rsa non Covid. A sua volta la Rsa Mademar, di Trieste, vedrà l'ampiamento dei posti letto Covid, dagli attuali 24 a 40.

“È il prezzo – ha dichiarato Riccardi – di 70 mila non vaccinati di Trieste su una popolazione di 230 mila abitanti e soprattutto dei cortei: solo quello del 15 ottobre ha creato un focolaio di 200 contagi. Nel legittimo esercizio della propria opinione – ha rilevato il vicegovernatore – c'è il dovere di non pregiudicare la salute di persone responsabili. Oggi più che mai vaccinarsi non è solo un fatto sanitario ma un atto di responsabilità sociale. Tra i non vaccinati dobbiamo distinguere chi non può essere sottoposto alla vaccinazione, chi può essere convinto e chi invece pone in atto comportamenti contro regole che invece devono essere rispettate”.

Riccardi ha concluso con un appello: “In questo momento evitiamo tutto ciò che si può evitare: manifestazioni e cortei con assembramenti. Quando i numeri dei ricoveri si alzano, e lo stiamo vedendo, la situazione si fa complicata”.

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