Dall’indifferenza alla fraternità

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Marina Bressan

15 Dicembre 2021
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Un messaggio da Roma

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Nella grande competizione dei presepi a Roma – dal Vaticano, alle 900 chiese, ai musei – antichissimi, antichi, moderni, frutto di ispirazione e fantasia di artigiani, ce n’è uno che si distingue per la semplicità ma soprattutto per la carica emotiva che investe anche il più scettico visitatore.

Siamo subissati di luci, di addobbi natalizi, preoccupati per scegliere il regalo giusto da mettere sotto l’albero, mentre ci sono persone che muoiono di freddo e di fame.

Persone che non godono del reddito di cittadinanza, persone che hanno lasciato la loro terra per affrontare con il solo bagaglio di speranze l’ignoto, persone che si vedono respinte ai confini della nostra Europa.

Ma su un oceano di indifferenza, sottolineato nel presepe di padre Ercole Ceriani della chiesa di Santa Maria dei Miracoli nella centralissima piazza del Popolo a Roma dalle immagini drammatiche di volti di bambini, di sguardi di genitori preoccupati, da persone in cammino, una luce: è una lanterna verde, come quella che molti cattolici polacchi appendono alle loro case per far sapere che possono accoglierli.

È la sconfitta dell’indifferenza, la vittoria dell’amore per il prossimo.   

Concludo queste brevissime note con una citazione di Madre Teresa di Calcutta: “È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. È Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. È Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”.

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