Monfalcone, 6 milioni per ammodernare la rete idrica

imagazine_icona

redazione

12 Gennaio 2022
Reading Time: 4 minutes

Risorse dal PNRR

Condividi

Irisacqua ha ottenuto un finanziamento di 6 milioni di euro all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la realizzazione della nuova condotta adduttrice principale del Serbatoio della Rocca, infrastruttura cruciale per il sistema acquedottistico del comune di Monfalcone.

La nuova condotta andrà a sostituire quella esistente, entrata in servizio nel 1965 e ormai obsoleta e di difficile manutenzione essendo collocata a grande profondità e all’interno del contesto cittadino.

L’intervento permetterà anche di abbattere le perdite attualmente presenti dalla condotta di adduzione principale e consentirà un efficientamento energetico ed idraulico dell’intero sistema di distribuzione.

“Questo risultato grandissimo valore per tutto il territorio, è stato ottenuto grazie a un ottimo lavoro di squadra – ha commentato il sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint –: il PNRR rappresenta una grande opportunità, negli anni passati la crisi economica di sistema ci ha costretto a rimanere fermi ma ora abbiamo la possibilità di ripartire con forte slancio. Il tema della burocrazia è però fondamentale, ci sono tempi molto stretti per adempiere agli obblighi del PNRR, serve che tutti gli enti coinvolti agiscano di concerto e molto velocemente. È importante sottolineare inoltre – ha aggiunto il sindaco – che questo intervento non peserà sulle tasche dei cittadini perché questi sei milioni sono risorse extra rispetto al piano d’ambito, quindi sono risorse che non derivano dalla tariffa dell’acqua. Al momento a Monfalcone – ha concluso Cisint – abbiamo lavori sul sistema idrico per 11 milioni di euro, oltre a questo intervento fondamentale per la sicurezza e l’efficienza della fornitura idrica di Monfalcone ci sono infatti anche i 5 milioni stanziati per il rifacimento della Roggia San Giusto”.

“Siamo felici e orgogliosi che il Ministero delle Infrastrutture abbia non solo reputato meritevole la nostra proposta – ha commentato l’amministratore unico di Irisacqua Gianbattista Graziani – ma che abbia anche scelto di finanziarla al 100%. Questo tipo di intervento mette in sicurezza il sistema di fornitura idrica per un territorio che conta decine di migliaia di persone, abbatte le perdite e ottimizza il dispendio energetico, si inserisce quindi perfettamente non solo negli obiettivi di resilienza del PNRR ma anche nell’Obiettivo 6 dell’Agenda ONU 2030 che prevede interventi per garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua. Avere una rete il più possibile efficiente e moderna – ha concluso Graziani – significa infatti fornire un servizio sicuro ai cittadini e agli utenti, diminuire i disagi riducendo gli interventi di manutenzione straordinaria, assicurare la ridondanza del sistema affinché non ci siano interruzioni del servizio e abbattere i costi sia per la manutenzione che quelli legati all’energia necessaria per il funzionamento della rete”.

“Come AUSIR (Autorità Unica per i Servizi Idrici e Rifiuti, ndr) siamo entusiasti di questo risultato – ha commentato il presidente Marcello del Zotto – noi abbiamo un ruolo di controllo ma non siamo “sopra” ai gestori ma al loro fianco per creare quelle sinergie indispensabili in questo periodo. Quando si parla di acqua nel mondo si parla di oro bianco, la gestione adeguata di questa risorsa è indispensabile per il futuro. Investimenti infrastrutturali come questo hanno risvolti per i prossimi 50 anni per i nostri territori e vanno pensati, studiati e finanziati con grande lungimiranza, come da sempre fa Irisacqua che è un’azienda gioiello del panorama regionale. Come AUSIR saremo inoltre pronti a intervenire su tutte le linee di finanziamento pubbliche – regionali, statali ed europee – che si renderanno disponibili perché sono importanti per dare energia al nostro sistema e ai nostri gestori”.

“Il percorso della nuova condotta di Monfalcone verrà definito di concerto con il Comune – ha spiegato il direttore generale di Irisacqua Paolo Lanari – e inizieremo subito affidando oggi stesso ai nostri tecnici l’incarico per la progettazione preliminare dell’opera. I tempi fissati dal PNRR sono stretti e imperativi, dovremo rendicontare tutto l’intervento entro Marzo 2026, quindi è verosimile ipotizzare che i lavori debbano iniziare prima dell’estate 2023. Il tema dell’iter burocratico troppo lungo è sempre centrale in questi lavori, e lo è ancor di più in questo caso. Ci confronteremo con tutti gli enti coinvolti per accelerare al massimo il processo”.

Il sistema acquedottistico di Monfalcone è alimentato da una derivazione dal sistema di adduzione principale di AcegasApsAmga per la città di Trieste e dei comuni limitrofi. Attualmente la rete principale di adduzione è costituita da una unica tubazione in acciaio, entrata in servizio nel 1965, che si estende per 2,7 km dalla stazione di sollevamento presente in via Primo Maggio al serbatoio della Rocca, a una quota di 71 m. slm. Dal serbatoio della Rocca, dotato di una capacità pari a 2500 mc, dipartono due tubazioni, la prima diretta verso piazzale la Rocca e la seconda diretta verso salita Tommaso Mocenigo. Il valore attuale della portata media consumata dall’ intera città di Monfalcone è compreso tra 100 e 120 I/s.

La tubazione, in acciaio e di diametro di 400 mm, si trova in avanzato stato di obsolescenza e fragilità. Negli anni 2017 e 2020 sono state effettuate da Irisacqua due campagne di ricerca perdite sulla condotta che collega il sollevamento di via Primo Maggio con il serbatoio della Rocca, che ne hanno evidenziato l’ammaloramento.

La tubazione è collocata in diversi tratti ad una significativa profondità dal piano viabile all’interno del centro abitato pertanto gli interventi di manutenzione (ordinaria e straordinaria) sono talvolta di difficile realizzazione. Il sistema presenta altre criticità come l’assenza di by-pass in corrispondenza del serbatoio di accumulo principale della Rocca e insufficienti collegamenti diretti alla rete di distribuzione per sopperire ad eventuali situazioni emergenziali. Infine, edifici strategici o di interesse strategico come quelli governativi, delle forze dell’ordine e l’ospedale, non presenta una configurazione ridondante tale da permettere un’alimentazione di soccorso in caso di disfunzioni nel sistema di approvvigionamento.

Visited 1 times, 1 visit(s) today
Condividi