Chirurgia isontina, nuove prospettive grazie ai robot

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redazione

28 Gennaio 2022
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La conferma del professor Ballani

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Con l’arrivo del robot a Gorizia, lo scorso mese di ottobre, si sono aperti nuovi orizzonti per la chirurgia isontina, grazie all’allestimento di una sala operatoria altamente tecnologica dedicata alla chirurgia robotica all’interno del Blocco Operatorio.

Inizialmente il robot è stato impiegato prevalentemente in Urologia, in particolare nel trattamento dei tumori dell’apparato urinario; quest’approccio infatti si sposa assai bene con l’anatomia della pelvi consentendo di magnificare e preservare anche i più piccoli filuzzi nervosi e prevenendo, così, gravi ripercussioni sulla sfera sessuale e urinaria. A ciò va aggiunta anche la decennale esperienza del dottor Fabio Vianello, direttore dell’Urologia, maturata presso l’Università di Padova da cui proviene.

Parallelamente, però, il robot è stato impiegato anche in chirurgia generale. Si è cominciato nei primi due mesi con interventi cosiddetti “minori”, quali il trattamento di ernie della parete addominale e di patologie delle vie biliari, per poi passare ad interventi più complessi quali quelli per la cura dell’obesità e per il trattamento dei tumori dell’apparato gastro-intestinale.

“I vantaggi sono sorprendenti – riferisce il professor Alessandro Balani, direttore del Dipartimento Chirurgico di Gorizia e Monfalcone – al punto che un paziente di oltre 80 anni da noi operato con asportazione di parte dello stomaco per un tumore, già nel pomeriggio camminava per il corridoio e dopo 4 giorni veniva dimesso guarito. Indubbiamente l’identificazione in maniera ottimale dei piani anatomici consente di eseguire lo scollamento dei tessuti in maniera perfetta. La possibilità, poi, di utilizzare strumenti che ruotano a 360 gradi permette l’esecuzione di una sutura in maniera ideale e tutto questo a vantaggio degli operati che hanno un recupero molto veloce. Intendiamoci, non tutti i casi possono essere trattati con il robot e va detto anche che noi già approcciavamo i malati affetti da tumori gastro-intestinali con la laparoscopia e quindi in maniera mini-invasiva con traumatismi molto minori rispetto alla chirurgia tradizionale, però qui la sensazione è che, in casi selezionati, i vantaggi possano essere ancora più grandi”.

“Abbiamo anche cominciato a eseguire con il robot interventi per la cura dell’obesità e questo sarà sicuramente un campo da sviluppare visto che eseguiamo in condizioni normali più di 110 casi all’anno, cosa che ha consentito di collocare Gorizia tra i Centri di Eccellenza Nazionale”, aggiunge il professor Balani. “I volumi degli interventi robotici sono decisamente importanti, visto che in meno di quattro mesi le operazioni chirurgiche complessivamente eseguite sono state 59, di cui 34 di Urologia e 25 di Chirurgia Generale. E sarebbero state oltre 80 se non ci fosse stata la riduzione delle sale a causa del Covid”.

Infine, conclude Balani, “mi preme ringraziare infermieri e anestesisti che si sono “buttati a capofitto” in questa avventura con passione, professionalità ed entusiasmo e anche i miei due giovani collaboratori, Laura D’Ambrosi e Damiano Pennisi, che mi supportano in questa nuova sfida”.

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