Grado applaude Ariella Reggio

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Margherita Reguitti

28 Gennaio 2022
Reading Time: 3 minutes

Successo per “Harold & Maude”

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La magia del teatro è nelle parole e nei gesti quando sul palco la passione e il farsi personaggio penetrano e rendono vivo il testo.

Sul palco dell’auditorium Biagio Marin di Grado Ariella Reggio ha permeato di poesia e sogno, di humor inglese e di riflessioni delicate, di gesti ora garbati ora divertenti, arrivati al pubblico con la freschezza di una brezza, la commedia “Harold & Maude” di Colin Higgins. Bello ma non facile da mettere in scena il testo degli anni ’70, già film di successo con le musiche di Cat Stevens, ripreso per la traduzione e regia di Diana Höbel, presente in sala con l’autore delle musiche Claudio Rastelli e inserito nel cartellone dell’ERT Friuli Venezia Giulia per l’allestimento della Contrada Teatro stabile di Trieste.

Un lavoro impegnativo da portate sul palco, liberandolo dalle datate connotazioni degli anni ’70, senza svilirne i contenuti che oggi ancora hanno il gusto della contestazione del banale, mettendone in evidenza gli spunti di riflessione universali che lo rendono un testo forte, contemporaneo, contestatore e soprattutto assai attuale.

Il lavoro anticipa e sviluppa con leggerezza, ma senza banalizzare, temi che oggi sono sulla bocca di tutti. I possibili e necessari rapporti fra le generazioni e l’accettazione sociale dell’amore fra persone “diverse”. Harold, ventenne disadattato, nulla facente e succube della madre, incontra e scopre l’amore con Maude, ottantenne innamorata dalla vita, filosofa e testimone di una religiosità che si esprime in forme diverse attorno al concetto di amore. La difesa dell’ambiente, Maude toglie da una strada satura di smog un giovane albero per piantarlo in un bosco. Il senso della proprietà, Maude colleziona oggetti che poi regala così come si “appropria e poi restituisce” ciò che le è necessario per compiere le sue buone azioni. La passione per la musica, linguaggio universale, ieri e oggi, l’importanza dell’arte capace di rendere l’esistenza umana un passaggio intenso e unico. Il diritto alla vita e alla scelta consapevole della sua fine. Il rifiuto per i condizionamenti sociali del “che cosa dirà la gente”, e della religione, istituzione talvolta lontana dai valori dell’amore e dall’andare incontro all’altro, al contrario prona al comandamento di non discostarsi dal pensiero comune.

Tanti temi senza tempo, anzi anticipati dal testo cinquanta anni fa, che sul palco Ariella Reggio fa vivere nel suo personaggio di ottuagenaria-fanciulla, garbatamente e sempre fedele al suo stile connotato dal sorriso che stempera il dramma del vivere. La sua Maude le assomiglia in parte; sognante figlia dei fiori che ha saputo invecchiare senza perdere la capacità di stupirsi e gioire, senza indurire la sua anima e il suo cuore, senza smettere di vivere nuovi viaggi di emozioni e passioni.

Brava e bella Ariella sul palco, riferimento per passione e professionalità per gli altri componenti della compagnia, soprattutto per il giovane, nella finzione e nella vita, Harold interpretato da Davide Rossi.

Una commedia, divertente e profonda, che sicuramente potrà crescere nelle repliche.

Calorosa l’accoglienza del pubblico gradese che non ha lesinato applausi a scena aperta e lunghi e partecipi finali, oltre che per la protagonista indiscussa Ariella Reggio per gli attori Davide Rossi, Marzia Postogna, Maurizio Zacchigna, Valentino Pagliei, Enza De Rose e Omar Giorgio Makhlouf. Hanno collaborato per le scene e i costumi Andrea Stanisci, per le luci Bruno Guastini.

“Harold & Maude” sarà in scena, Covid permettendo, a Trieste, al Teatro Orazio Bobbio dal 10 al 20 febbraio 2022.

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