Da Cervignano a Dubai per gli eventi sportivi del futuro

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Livio Nonis

11 Marzo 2022
Reading Time: 3 minutes

Progetto “Give me Five – Olympism and Winter Sport Hackathon”

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Nei giorni scorsi all’EXPO di Dubai le studentesse Zoe Follo (classe 4CHIA) e Matilde Visintin (classe 4BIAA) dell’ISIS Bassa Friulana, accompagnate dalla professoressa Lorella Rigonat, hanno partecipato all’attività “Give me Five – Olympism and Winter Sport Hackathon”, attività internazionale che si svolge in lingua inglese promossa dal Padiglione Italia e dal Ministero dell'Istruzione, con il coordinamento di Lorenzo Micheli.

Per l’Istituto, in collegamento da Cervignano del Friuli, hanno partecipato all’evento anche gli studenti Giulia Lanari (4 BIAA) e Marco Criscuolo (4 CHIA) con il team dall’Italia.

Ci siamo fatti raccontare l’esperienza proprio dalla professoressa Rigonat.

Professoressa, in cosa è consistita l’attività in cui le studentesse sono state coinvolte all’EXPO?

“Le studentesse hanno partecipato a un laboratorio innovativo di Challenge Based Learning (una competizione internazionale che ha dato agli studenti la possibilità di competere tra di loro con vero spirito di collaborazione olimpionica) in cui sono stati affrontati i temi della sostenibilità e della comunicazione di grandi eventi sportivi, come Milano Cortina 2026 e l’impatto che lo sport può avere in termini di cittadinanza, uguaglianza, crescita. L’attività internazionale ha coinvolto 30 studenti a EXPO Dubai presso l’Accademia del Padiglione Italia, provenienti da 5 scuole italiane e da scuole degli EAU. I ragazzi in team, supportati da mentori ed esperti, hanno lavorato ininterrottamente giorno e notte per tre giorni proponendo soluzioni innovative per il settore sportivo protagonista del cambiamento sociale e ambientale. Quattro le sfide progettuali: Spectator expectations & experience (Zoe Follo), Winter game in 2040 (Matilde Visintin), Legacy planning, Outside the venues (Giulia Lanari e Marco Criscuolo in collegamento dall'Italia). La presentazione a una giuria di esperti delle proposte elaborate dagli studenti visibili sul canale YouTube del Padiglione Italia”.

Com’è stata la preparazione a questo appuntamento di prestigio?

“Le studentesse hanno un’ottima preparazione linguistica che ha permesso loro di rapportarsi con naturalezza con i loro compagni d’avventura, durante tutta l’attività che si è svolta in lingua inglese. A gennaio avevano partecipato a distanza a Hackathon Data Soccer Cup in collegamento da scuola con Dubai avvicinandosi al lavoro in team su sfide complesse. Con la professoressa Teresa Caime, prima di partire, hanno approfondito i temi dello sport anche dal punto di vista di economia e geopolitica”.

Che significato ha per la scuola questa esperienza?

“Un onore far parte delle 40 scuole selezionate dal Ministero Istruzione che hanno rappresentato la scuola italiana nei 6 mesi di EXPO Dubai. Molto motivante dal punto di vista dei docenti per continuare a lavorare con gli studenti con queste metodologie (CBL) e per continuare a investire in innovazione non solo tecnologica ma aprendo il percorso per l’apprendimento a sfide complesse in cui rendere gli studenti attori attivi in grado di proporre idee e soluzioni per il futuro. Portare a scuola la testimonianza di una esposizione universale in cui il focus è “Collegare le Menti, Creare il Futuro” in cui 194 paesi si esprimono su temi di fondamentale importanza quali: sostenibilità, mobilità, opportunità … può aprire una nuova via e nuove prospettive per la didattica. Ulteriore ricaduta della partecipazione: molti studenti dell’Istituto si stanno candidando per future esperienze di questo tipo”.

Le due studentesse coinvolte come hanno vissuto questa esperienza?

“Riporto le loro parole: È stata un'esperienza formativa e unica nel suo genere, in quanto abbiamo avuto la possibilità di metterci nei panni degli organizzatori di alcuni grandi eventi sportivi di cui ci siamo dovuti occupare (Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026). Abbiamo potuto affinare le nostre capacità oratorie in lingua inglese, mettendo alla prova l'abilità di saper collaborare in un gruppo composto da membri internazionali al fine di portare a termine il proprio obiettivo. Altro punto forte di questa esperienza è stata anche la possibilità di poterci muovere liberamente con la fantasia e con la mente, per trovare soluzioni e metodi innovativi a problemi complessi e che richiedevano un grande sforzo. È stata un'esperienza fortemente formativa anche dal punto di vista delle relazioni sociali, vedendo infatti come, in pochissimi giorni, lavorando con ragazzi e ragazzi mai visti prima, si sia riuscito a formare un gruppo molto unito.

Abbiamo trascorso giorni intensi nello spazio Accademia del Padiglione Italia, continuando a lavorare in albergo fino alle tre del mattino. Nella visita al padiglione “Italia nelle meraviglie di: storia paesaggi architetture e innovazione”, una scoperta emozionante è stata il laboratorio di chimica-biologia per monitorare l'alga spirulina e le piante monitorate da sensori che ci ha ricordato la nostra scuola. Altra sorpresa: ci ha fatto visita durante i lavori anche Mahmood, che abbiamo ascoltato assieme a tanti giovani della nostra età la sera stessa in concerto”.

 

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