Aiello, un monumento gnomonico in memoria di Enzo Bearzot

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redazione

5 Aprile 2022
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Inaugurazione a maggio

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A oltre undici anni dalla scomparsa di Enzo Bearzot, avvenuta il 21 dicembre 2010, il circolo culturale Navarca e il Comune di Aiello del Friuli inaugureranno domenica 8 maggio un monumento gnomonico in memoria del concittadino che ha saputo nella sua vita onorare in ambito sportivo l’Italia e il suo paese di Aiello.

Il monumento gnomonico attualmente trova la sua collocazione nel Cortile delle Meridiane del Museo della Civiltà Contadina del Friuli Imperiale dove sono presenti 23 orologi solari che segnano i vari metodi di conta delle ore che l’uomo ha utilizzato per misurare il trascorrere del tempo dall’antichità fino ai tempi moderni.

Il complesso gnomonico è costituito da un “archimedeo” chiamato icosaedro troncato, utilizzato come struttura geometrica per il pallone da calcio, composto da 32 facce in acciaio costituite da 20 esagoni di colore grigio chiaro e 12 pentagoni di colore marrone scuro, iscritti in una sfera di 180 centimetri di diametro.

Sulle facce a forma di esagono sono state incise quindici meridiane, ognuna di forma diversa perché legata all’orientamento diverso che ogni superficie esagonale possiede. Ognuna porta il nome di un giocatore della squadra italiana di calcio dell’epoca: abbiamo quindi la meridiana di Dino Zoff, di Paolo Rossi, di Fulvio Collovati, di Marco Tardelli, e via altri giocatori.  

Quando la luce del sole illumina lo strumento gnomonico, si possono consultare contemporaneamente durante i vari periodi dell’anno dalle cinque alle otto meridiane “operative”, che segnano tutte insieme l’ora solare di Aiello.

Su ognuna delle facce pentagonali sono stati tracciati a taglio laser passante i dodici simboli dello zodiaco: aquario, pesci, ariete, toro, gemelli, cancro, leone, vergine, bilancia, scorpione, sagittario e capricorno.

Una luce collocata all’interno del “pallone” illumina la sera il suo interno completamente vuoto, essa filtra dalle figure dei simboli zodiacali e dai lati aperti di tutti gli esagoni e pentagoni che compongono il solido, creando un suggestivo aspetto scenografico.

Da questa breve e sintetica descrizione si può comprendere come la sua costruzione abbia richiesto un particolare impegno progettuale e costruttivo, mentre la sua originalità gnomonica rende il monumento dedicato a Enzo Bearzot unico nel suo genere nel mondo. Merita l’attenzione non solo degli appassionati di meridiane, ma anche di tutti coloro che amano il mondo del calcio italiano.

Nato a Joannis di Aiello del Friuli il 26 settembre 1927, Enzo Bearzot pochi anni dopo assieme alla sua famiglia andò ad abitare proprio ad Aiello, in via Genova Cavalleria.

È stato prima calciatore e poi allenatore. La sua notorietà si è concretizzata nel 1982 quando, alla guida della Nazionale italiana di calcio, vinse il campionato mondiale in Spagna. Soprannominato Vecio (vecchio), detiene il record di panchine da Commissario Tecnico degli Azzurri. Enzo Bearzot guidò l’Italia 104 volte, dal 27 settembre 1975 al 18 giugno 1986.

 

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