Trieste, stanza sensoriale per bambini con disturbi cognitivi

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redazione

15 Settembre 2022
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Nel centro di accoglienza di via Valussi

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Training per i genitori e formazione per operatori e operatrici con un’educatrice specializzata, ma soprattutto una stanza per esercizi riabilitativi per i bambini con disturbi cognitivi.

Nel centro di accoglienza di via Valussi a Trieste della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin è attiva una nuova stanza sensoriale, ovvero uno spazio dove poter svolgere attività riabilitative con minori affetti da disturbi cognitivi.

Una novità che ha permesso il training degli operatori e operatrici da parte di una neuropsicomotricista della cooperativa ALMA Servizi alla persona rispetto agli esercizi utili per la riabilitazione; formazione che è stata poi trasmessa anche ai genitori: sono infatti state coinvolte già quattro famiglie ospiti della Fondazione, per un totale di dieci persone, di cui sei minori.

La stanza sensoriale è stata realizzata grazie al finanziamento della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità della Regione Friuli Venezia Giulia in favore delle attività statutarie della regione. 

“Per questo progetto si è proceduto sempre un nucleo familiare alla volta, per settare al meglio l'intervento – dichiara Gabriele Zvech, direttore operativo della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin – la prima fase è stata conoscitiva, anche grazie alla mediazione degli operatori e delle operatrici della Fondazione, che hanno introdotto la figura dell'educatrice nel contesto familiare. In un secondo momento si è proseguito con il lavoro di formazione attraverso gli esercizi con i minori e le minori. Successivamente, gli esercizi appresi durante la fase della formazione sono stati riprodotti con le famiglie, i bambini e le bambine. Infine, è stato dedicato uno spazio particolare alla relazione genitore-figlio/a, basato principalmente sull'interazione e sugli stimoli derivanti da particolari attività ludiche. Si tratta di una grande rivoluzione per Fondazione, perché grazie alla stanza sensoriale possiamo offrire determinate attività senza dover per forza far riferimento a strutture esterne e senza dover contattare necessariamente in maniera continuativa operatori specializzati privati”.

 

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