Le tendinopatie del gomito

imagazine chiara concina

Chiara Concina

20 Settembre 2022
Reading Time: 2 minutes

Articolazioni e sport

Condividi

Il gomito è un’articolazione complessa e delicata, in quanto può subire importanti danni in seguito a ripetute sollecitazioni o a traumatismi anche di lieve entità. È composto da tre articolazioni, formate da radio, ulna e omero. Palpando il gomito, è possibile percepire tre prominenze ossee dove si inseriscono i tendini, una posteriore chiamata olecrano, una più interna chiamata epitroclea e una più laterale detta epicondilo.

Quando a essere interessati dalla tendinopatia sono i tendini dei flessori del polso e delle dita si parla di epitrocleite o gomito del golfista, invece, quando sono interessati gli estensori del polso e delle dita si definisce il problema come epicondilite o gomito del tennista.

Spesso impropriamente viene utilizzato il termine di “tendinite”. In realtà, non si tratta di una problematica infiammatoria, bensì di una tendinopatia inserzionale indotta da un sovraccarico funzionale. Vi è uno squilibrio tra le continue sollecitazioni del complesso muscolo-tendineo in seguito a gesti ripetitivi e la capacità di recupero necessaria; questo fa sì che a lungo andare si creino dei danni al tessuto tendineo che inducono progressivamente il dolore.

Il dolore si localizza sulla superficie interna dell’avambraccio nel caso dell’epitrocleite e sulla superficie più esterna in caso di epicondilite. Molte volte tale dolore è così invalidante da determinare una riduzione della forza di presa e da impedire l’utilizzo del gomito e della mano. Attività che frequentemente possono favorire l’insorgenza di queste tendinopatie sono l’utilizzo continuativo del mouse al computer, del martello, di forbici o cacciaviti.

Per esempio elettricisti, macellai e musicisti sono alcune delle categorie lavorative spesso interessate da tali patologie. Riposo, ghiaccio e anti infiammatori sono il primo trattamento in caso di insorgenza del dolore. L’impiego di un tutore dedicato durante lo svolgimento delle attività sportive o lavorative, inoltre, può essere d’aiuto nel prevenire la riacutizzazione del problema in chi ne è particolarmente soggetto,

mettendo a riposo l’inserzione dei tendini. Successivamente, esercizi di stretching e di rinforzo dei flessori o degli estensori, a seconda di dove sia localizzato il problema, sono un valido aiuto. I tempi di recupero sono molto variabili, si va da pochi giorni in caso di tendinopatia di recente insorgenza, a diversi mesi in caso di tendinopatie croniche.

Quando il dolore si presenta da diverse settimane, le infiltrazioni con cortisonico e con PRP sono molto efficaci. Il PRP (Plasma Ricco di Piastrine) è un concentrato di fattori di crescita ricavato dalla centrifugazione del proprio sangue ottenuto tramite un semplice prelievo. Ha lo scopo di promuovere la rigenerazione tissutale e si sta osservando essere molto promettente nelle tendinopatie croniche.

 

Visited 2 times, 1 visit(s) today
Condividi