Trieste occulta. Storie nere ai tempi degli Asburgo

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Margherita Reguitti

28 Ottobre 2022
Reading Time: 2 minutes

Pubblicato MSG Press

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Trieste città stratificata, di molte lingue, culture, incrocio di genti portatrici di tradizioni, abitudini e religioni che mescolatesi nei secoli creano oggi un’atmosfera unica e affascinante.

Ma anche coacervo e calamita di misteri oscuri che evocano spiriti maligni, anime inquiete e forze oltre la percezione razionale. Intrecci misteriosi dove i passi di figure losche, i fruscii fantasmi e di dame riaffiorano dal passato, da leggende e da quasi verità. Si aggirano nelle vie e nei vicoli del centro e del porto, ma anche nei caffè e nei salotti dalla buona borghesia.

Una Trieste tenebrosa sotto la Trieste luminosa e potente per le sue architetture, lasciti di dinamismo commerciale, creativa per la forza dei tanti artisti e scrittori che l’hanno abitata.

Una guida a questa anima segreta ma celata della città è il recente volume “Trieste occulta. Storie nere ai tempi degli Asburgo” scritto a 4 mani dall’appassionata di letteratura gotica Lisa Deiuri e dalla guida turistica Francesca Pitacco, uscita per i tipi di MSG Press, casa editrice diretta da Carlo Giovanella.

Sono tante le narrazioni che si intrecciamo con linguaggio diretto e evocativo nei capitoli sapientemente ritmati e intrisi di tensione e curiosità di passare alla pagina successiva. Storie di massoneria presente in città alla nascita del porto franco ai primi del ‘700 e i cui simboli sono presenti sulle facciate di palazzi, di misteriosi eventi verificatisi in castelli abitati da nibildonne e principesse, di viaggi nel tempo seguendo le orme di vampiri austroungarici e di diavoli scaltri, di sedute spiritiche nelle quali evocare e interrogare il mondo dei morti.

Il volto oscuro del porto dell’impero è svelato anche attraverso personalità di rilievo, da Italo Svevo, a Nella Doria Cambon e sir Richard F. Burton, tutti appassionati di spiritismo, o attraverso i libri di autori come Charles Nodier.

Una baedeker che mancava per un viaggio nel mistero di una città che è diversa da quello che appare, e ben lo sanno i triestini.

 

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