Da Cervignano a Brescia, successo per la rassegna su Pasolini

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redazione

10 Novembre 2022
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My body is a battleground

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Dopo il successo della due giorni con il regista bresciano Silvano Agosti, ospitato lo scorso settembre a Cervignano del Friuli, riparte da Brescia il prossimo appuntamento con la rassegna di arte contemporanea curata da Eva Comuzzi e Orietta Masin dal titolo Pasolini chi? Il corpo come strumento di lotta nell’epoca della cancel culture.

Protagonista sarà la sezione videoarte della mostra di arte contemporanea My body is a battleground: il 19 e 20 novembre le opere di 9 artisti di livello internazionale (tra cui la friulana Debora Vrizzi), che nella loro pratica artistica utilizzano video e performance, saranno portate sullo schermo del Piccolo Cinema Paradiso, una delle due sale cinematografiche fondate da Silvano Agosti insieme al Cinema Azzurro Scipioni di Roma.

Apertura evento sabato 19 novembre alle ore 18.30 alla presenza delle curatrici e degli artisti. Seguirà proiezione in loop fino alle 21.30 che proseguirà domenica 20 novembre dalle 18.30 alle 21.30.

La rassegna, promossa dal Circolo ARCI Cervignano APS è realizzata con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, il sostegno del Comune di Cervignano del Friuli, Comune di Rivignano-Teor e Cassa Rurale FVG, con il patrocinio di PromoTurismo FVG e la collaborazione di numerosi enti pubblici e privati.

Inaugurata nel maggio scorso con un progetto internazionale contro il bullismo nelle scuole è proseguita con un approfondimento sulla cancel culture (tema generale del progetto) con i filosofi Pier Aldo Rovatti e Raoul Kirchmayr e con la seconda edizione di una residenza d’artista in solitaria sull’Isola di Anfora (Laguna di Grado). Qui Stefano Questorio, l’artista selezionato dalle curatrici attraverso una call, ha lavorato sulle censure operate dalle piattaforme social sui corpi nudi, smascherandone l’ipocrisia in una successiva mostra personale allestita nel centro storico di Marano Lagunare.

Nel mese di settembre la rassegna era continuata al Teatro Pasolini di Cervignano dove il regista Silvano Agosti, con Paola Agosti (attrice e nipote del regista), aveva proposto due giorni di riflessione sull’impotenza, la creazione e la libertà, fra proiezioni di film e seminario.

L’evento collaterale al Piccolo Cinema Paradiso di Brescia, gestito dall’omonima associazione di cui Paola Agosti, ne è Presidente, prosegue questo legame generando uno scambio e un confronto sulle tematiche della rassegna in questo spazio, così come affermato da Silvano Agosti, la cui programmazione cinematografica ha lo scopo di proporre, o riproporre, i grandi film d’autore dando loro quella visibilità che spesso viene a mancare per la predominanza delle produzioni commerciali. Per l’occasione sono stati selezionati nove video o documentazioni da performance artistiche di: Filippo Berta (1977, Treviglio, Bergamo), Anouk Chambaz (1993, Losanna, Svizzera), Beatrice Favaretto (1992, Venezia), Nicola Fornoni (1990, Brescia), Silvia Giambrone (1981, Agrigento), Ruben Montini (1986, Oristano), Christian Niccoli (1976, Bolzano), Chiara Ventura (1997, Verona) e Debora Vrizzi (1975, Cividale del Friuli, Udine), tutte incentrate sul tema del corpo.

Se per Andrea D’Arsiè, vincitore della prima edizione della residenza sull’Isola di Anfora, il corpo si era trasformato in una palude, per questi autori il corpo è un campo di forte espressione e di manifestazione, di lotta. My body is a battleground, non è solo un immediato riferimento all’iconica opera-manifesto di Barbara Kruger, quanto agli innumerevoli testi che così hanno definito sia il corpo delle donne sia quello delle minoranze in genere. Vedremo pertanto succedersi tematiche quali il femminicidio, l’omofobia, la resistenza del corpo malato, del corpo ‘folle’ e anziano, come pure corpi che si vestono di una bellezza – forse sì -effimera, eppure sempre pulsante e dalle sonorità uniche.

All’anteprima di videoarte seguiranno le altre sezioni della mostra che saranno inaugurate nei prossimi mesi in diverse sedi del Friuli Venezia Giulia, dove gli artisti invitati riprenderanno le tematiche generali del progetto offrendo una personale rielaborazione dello scenario attuale con un focus sul pericolo di una ‘cultura della cancellazione’ applicata al passato, anche recente, sulla quale da tempo si è aperto un vero e proprio conflitto tra tesi contrapposte.

 

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