Trieste, Belvedere di Prosecco intitolato a Cozzolino

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redazione

23 Giugno 2014
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A 42 anni dalla scomparsa

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È stato intitolato all’alpinista triestino Enzo Cozzolino il Belvedere sulla Napoleonica, a Prosecco.

Il grande scalatore triestino, definito “il Grongo” della Sezione “XXX ottobre” del CAI, scomparve tragicamente nel 1972, a soli 24 anni, sulla Torre di Babele (Gruppo del Civetta).

Cozzolino divenne famoso non solo per le tante vie aperte in un arco di tempo così breve, ma anche per il rifiuto dell’uso sistematico del chiodo in arrampicata.

“Il Belvedere – ha dichiarato la vicesindaco di Trieste Fabiana Martini – è un luogo che ci offre la capacità di guardare lontano e di raggiungere traguardi e obiettivi esplorando nuove vie, esattamente come gli insegnamenti di Enzo: ognuno sulla strada più congeniale, trovando nuove forme di convivenza per stare meglio insieme nella nostra comunità”.

 

Enzo Cozzolino è stato uno dei più forti arrampicatori degli anni ’60, tra i primi in Italia a superare il limite del 7° grado. Dal 1967 è stato protagonista di grandi vie nuove, prime solitarie e invernali, tutte di difficoltà estrema. Fautore della purezza, Cozzolino rifiutava l’uso sistematico del chiodo per la progressione, ma anche come assicurazione, e venne presto considerato l’erede naturale di Emilio Comici. Reinhold Messner ha scritto di lui: “Sono rimasto stupefatto nel vedere lo stile di Cozzolino, come sale leggero, sicuro, su pur minimi appigli. Dove altri hanno tentato con chiodi a espansione, lui è passato in libera”. Dopo aver compiuto ancora un’impresa straordinaria in pieno inverno, nel 1972, assieme all’amico e compagno di cordata Flavio Ghio, con la prima salita della celebre via dei Fachiri sulla parete sud-ovest della Cima Scotoni, nello stesso anno, durante una scalata in libera morì cadendo poco sotto la cima della Torre di Babele (gruppo della Civetta).

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