“La Paura”, prima nazionale a Pordenone

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redazione

29 Luglio 2014
Reading Time: 2 minutes

Al Teatro Verdi il 18 settembre

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Sarà una prestigiosa anteprima a precedere l’avvio della stagione 2014/2015 del Teatro Verdi di Pordenone. Giovedì 18 settembre, alle 21, in prima nazionale, inserito nel cartellone del festival pordenonelegge.it, andrà in scena “La paura”, di Federico De Roberto, spettacolo con il quale l’Arca Azzurra Teatro, continuando a indagare i temi della memoria storica e sociale, affronta un testo sulla Grande Guerra in occasione del centenario dell’attentato di Sarajevo e dell’inizio delle ostilità che porteranno per più di quattro anni distruzione e morte in mezza Europa.

Testo straordinariamente emozionante e forte, uno dei più belli sulla guerra, rieditato per l’occasione (E/O 2014), La paura di De Roberto – autore, fra le tante opere, de I viceré, considerato il suo capolavoro – adattato e messo in scena da Daniela Nicosia, è un racconto di trincea, fulminante spaccato narrativo nel quale si concentrano gran parte delle problematiche legate agli eventi di quegli anni di sanguinosissima guerra, alle sue implicazioni sociali, al suo impatto sulla società italiana del tempo, che proietta la sua ombra fino alla sua attuale composizione, grande specchio delle nostre “diversità” geografico-linguistiche e sociali, delle disparità di ceto, del disprezzo delle alte gerarchie militari per la vita stessa dei semplici soldati, dell’atteggiamento di sospetto e di sfiducia tutt’altro che malriposto e tutto italiano nei confronti dell’autorità.

Un racconto concentratissimo e magnifico con il quale Massimo Salvianti, attore monologante, porta il pubblico nella quotidianità della vita di trincea, su uno dei più inospitali costoni delle Alpi Venete, in mezzo al popolo della guerra, contadini, artigiani, piccoli commercianti che si scambiano battute in dialetti a volte così diversi da sembrare lingue totalmente estranee l’una all’altra, a fare i conti, giorno dopo giorno, con la paura della morte, in un rapporto per ciascuno diverso come e più delle lingue con le quali questo popolo parla.

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