Gastroenterite, malattia prevenibile

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Annalisa Casarin

17 Settembre 2014
Reading Time: 4 minutes

Riconoscere i sintomi

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Il termine gastroenterite indica una condizione molto frequente in cui stomaco e intestino vengono colpiti da infiammazione. Può essere causata da un’infezione virale o batterica.

I due sintomi più frequenti sono diarrea e vomito con nausea e possono essere accompagnati da febbre, malessere generale, crampi addominali e mal di stomaco, gonfiore addominale, eruttazioni, eventuale linfoadenopatia (rigonfiamento dei linfonodi, ghiandole immunitarie presenti in tutto il corpo, specialmente nella regione ascellare e inguinale).

Le due cause più comuni di gastroenterite nell’adulto sono un virus denominato Norovirus e l’intossicazione da cibo frequentemente dovuta a contaminazione degli alimenti da parte di batteri quali Salmonella o Campylobacter. Nei bambini il virus più comunemente causa di gastroenterite è il Rotavirus.

A seguito dell’azione di questi microorganismi, l’assorbimento di acqua e sali da parte dello stomaco e dell’intestino viene alterata, pertanto la gastroenterite si manifesta con diarrea acquosa e, se persistente, con segni di disidratazione.

Qualora la diarrea e il vomito persistano per più di due giorni o siano molto frequenti durante il giorno è consigliato contattare il medico di medicina generale il quale richiederà un esame microbiologico di un campione di feci. In alcuni casi sarà utile fare un prelievo di sangue e un esame delle urine per escludere altre cause.

Molti casi di gastroenterite non necessitano di una terapia aggressiva, ma è importante evitare la disidratazione assumendo molti liquidi; se la nausea non lo consente, iniziare con cucchiaini di acqua assunti frequentemente o gelatine zuccherate specifiche. Nei bambini e negli anziani la disidratazione avviene con più facilità e se severa deve essere trattata con il ricovero ospedaliero. I segni di disidratazione possono includere occhi infossati; sensazione di testa vuota, sonnolenza, letargia; aumento della sete; sensazione di secchezza e di appiccicaticcio della mucosa orale; perdita di elasticità cutanea; riduzione della produzione di urina; riduzione della lacrimazione. In caso di dubbio chiedere sempre consiglio al medico di famiglia o di guardia.

Essendo la gastroenterite virale altamente contagiosa, è molto importante prevenirne la dilagazione ad altre persone, specialmente quelle nello stesso nucleo familiare. Metodi di prevenzione includono: – lavarsi le mani con acqua e sapone o antibatterico specifico dopo aver utilizzato il bagno e prima di mangiare o preparare il pasto;

– pulire il wc, inclusi rubinetti, maniglie e sedile con disinfettante ogni volta che vengono usati;

– evitare di condividere asciugamani, lenzuola, stoviglie ed utensili con altri membri della famiglia;

– non ritornare al lavoro o a scuola se i sintomi non sono scomparsi da almeno 48 ore;

– se c’è il sospetto di essere contagiati da un parassita chiamato Cryptosporidium (l’esame delle feci lo conferma), si dovrebbe evitare di utilizzare la piscine nelle due settimane dopo l’ultima scarica diarroica.

Le regole quotidiane di prevenzione dell’intossicazione da cibo, non contagiosa, ma acquisibile se viene ingerita la stessa fonte di contaminazione, richiedono invece di:

– lavarsi regolarmente le mani e pulire utensili e superfici con acqua calda e sapone;

– non conservare cibi crudi e cotti insieme;

– essere sicuri che il cibo sia propriamente refrigerato;

– cucinare sempre il cibo completamente;

– non consumare cibo con odore o colore sgradevole o in scatolette che hanno passato la data di scadenza.

Per prevenire la cosiddetta “diarrea del viaggiatore” legata all’ingestione di parassiti quali l’Escherichia coli, informarsi su siti certificati del Ministero della Salute o tramite le Aziende Sanitarie locali sulle condizioni igieniche del luogo che si intende visitare e, in posti a rischio quali Asia, Africa e America del Sud, evitare acqua di rubinetto, carne cruda o poco cotta, gelato, cubetti di ghiaccio, granite, molluschi, uova, insalata, frutta e vegetali senza buccia o danneggiati, latte non pastorizzato, formaggi e latticini, spremute di frutta e cibo poco cotto venduti da ambulanti, salse e maionese. Normalmente si possono utilizzare con sicurezza acqua imbottigliata e con chiusura ermetica (da utilizzarsi anche per lavarsi i denti), acqua bollita per almeno un minuto (inclusa quella utilizzata per tè e caffe), pane fresco, cibo confezionato e con chiusura ermetica o cotto al momento, frutta lavata con acqua di bottiglia o bollita o che viene pelata sul momento e bevande alcoliche. Utile munirsi di gel disinfettante per le mani e salviette a base alcolica per pulire le superfici.

Non esiste un vaccino che possa prevenire questo tipo di diarrea, pertanto la prevenzione è l’unico modo per allontanarla. Se le condizioni fisiche sono buone, non è raccomandato l’uso di antibiotici preventivi, tanto più che non hanno alcun effetto su un’infezione virale o da altri parassiti che non siano batteri. Nel caso in cui ci siano preesistenti condizioni di rischio (malattie infiammatorie intestinali o stati di immunocompromissione) si raccomanda di documentarsi e rivolgersi a uno specialista qualora si voglia viaggiare in zone a rischio di contagio.

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