Il legame tra Marinetti e Torviscosa riappare nel New Haven

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redazione

10 Agosto 2015
Reading Time: 4 minutes

Presso la Yale University

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Una ricerca nell'archivio “F.T. Marinetti” della Beinecke Library, la biblioteca della Yale University, contribuisce ad approfondire la conoscenza dell’opera e dell’attività di Filippo Tommaso Marinetti e in particolare, in questo caso, dei suoi rapporti con la SNIA Viscosa e con il suo Presidente e Amministratore delegato Franco Marinotti. La ricerca si collega a un progetto che il Comune di Torviscosa sta conducendo da alcuni anni e che ha lo scopo di valorizzare il patrimonio storico – documentario di questa città fabbrica, costruita negli anni '30 per volontà della SNIA Viscosa.

L’idea della ricerca negli archivi della Beinecke Library nasce dalla lettura di una pubblicazione sulla moda italiana negli anni ’30, lavoro dello storico americano Jeffrey T. Schnapp. Nel suo libro, Schnapp fa riferimento a una lettera che Marinetti scrive alla moglie il 28 agosto 1938, dove accenna alla sua visita a Torre di Zuino, in Friuli, finalizzata alla stesura di un poema che Franco Marinotti gli ha appena commissionato per celebrare l'impresa industriale autarchica che la SNIA sta conducendo in questa parte della Bassa friulana. Il lavoro sarà effettivamente pubblicato, da lì a poco, con il titolo “Il poema di Torre Viscosa” e dedicato dagli aeropoeti futuristi al Duce. Nell'edizione del 1938, il poema è preceduto da una sorta di prefazione, intitolata “La poesia dei tecnicismi. Manifesto futurista”. Entrambe le parti verranno ripubblicate, con titoli diversi, nel 1940, in una raccolta intitolata “Il poema non umano dei tecnicismi” che include altri otto componimenti che Marinetti scrive per altrettante imprese e attività della SNIA Viscosa.

Oltre alla lettera citata da Schnapp, la Beinecke conserva proprio la prima bozza del “Poema di Torre Viscosa” e inoltre altre lettere che consentono di datare il manoscritto tra il 29 agosto e il 2 settembre 1938 e di conoscere altri dettagli sulla visita a Torre di Zuino del 27 agosto. Nell’archivio si trovano anche la prima bozza di stampa del “Poema non umano dei tecnicismi” e diversi altri documenti che fanno luce sui rapporti tra Marinotti e il fondatore del futurismo.

Curiosa, dal punto di vista storico e letterario, è la scoperta degli altri possibili titoli che il poeta considera per l’opera. I documenti rivelano infatti che Marinetti lavora su tre possibili soluzioni: “L’aeropoema dei canneti vinti eroici”, “L’aeropoema dei canneti divorati” e “Il poema di Torre Viscosa città cannevora”. È quest’ultima la proposta che poi viene scelta, anche se solo in parte: la “città cannevora” sparisce, lasciando soltanto “Il poema di Torre Viscosa”, titolo che deve essere risultato particolarmente gradito a Marinotti, divenendo forse anche un suggerimento per il nome da assegnare alla nuova città, Torviscosa, risultato di un’ellissi che comprende una parte del vecchio toponimo “Torre di Zuino” e la parola “viscosa”, termine che identifica la principale produzione dell’azienda in quegli anni e che la stessa SNIA aveva voluto aggiungere al proprio nome nel 1922. 

I documenti ritrovati alla Beinecke saranno utilizzati dal Comune di Torviscosa nell’esposizione permanente allestita all’interno del Museo CID (Centro Informazione e Documentazione), dedicato alla storia del paese e dell’impresa industriale da cui ha avuto origine. Rivestono una certa importanza per Torviscosa, soprattutto perché la speranza di trovare documenti simili in Italia è esigua. Dopo molte e vane ricerche negli archivi ex SNIA, recentemente è arrivata infatti la conferma che il fondo personale di Franco Marinotti all’interno dell’archivio SNIA è stato mandato al macero nel 1981, complice la difficile fase di riorganizzazione societaria che la SNIA stava affrontando in quel momento.

Torviscosa e la SNIA
Siamo nel 1937: le sanzioni di Ginevra contro l’Italia sono state sospese da tempo, ma nelle intenzioni del Duce l’autarchia è ormai il definitivo progetto che deve orientare tutto lo sforzo produttivo della nazione. Così, la SNIA Viscosa guidata da Franco Marinotti individua nella Bassa friulana appena bonificata il territorio ideale per l’insediamento di uno stabilimento per la produzione di cellulosa estratta da materie prime nazionali e in particolare dalla Arundo donax, la comune canna di palude. Contemporaneamente, progetta per il piccolo borgo di Torre di Zuino una trasformazione che deve farlo diventare una cittadina adatta ad ospitare operai e dirigenti e modello di un’urbanistica nuova come le altre città di fondazione degli anni ‘30. L'impresa si compie in brevissimo tempo, 320 giorni, e il 21 settembre 1938 Torviscosa può essere inaugurata dal Duce (di ritorno da Trieste, dove ha appena annunciato l'introduzione delle leggi razziali).

Marinotti è un imprenditore capace, esperto di finanza e di strategie manageriali ed è anche un abile comunicatore: intuisce che l’impresa industriale può giovarsi dell’accompagnamento di alcune attività artistiche e ne diventa il mecenate. Nonostante il sostanziale fallimento dell’impresa autarchica, fino agli anni ’60 la piccola Torviscosa sarà celebrata da artisti come Leone Lodi, Angelo Biancini, Enzo Mari, fotografi del livello di Vincenzo Aragozzini e persino cineasti come Michelangelo Antonioni. Oggi Torviscosa, ridotta a 2.950 abitanti a causa della crisi del settore chimico e gravata da problemi ambientali, ha deciso di ripartire cominciando dalla sua peculiare storia e dalla valorizzazione delle collezioni archivistiche e documentarie che conserva, fonti di straordinario interesse per la storia dell’industria in Italia.

 

La lettera che Marinetti scrisse alla moglie Benedetta il 28 agosto 1938: 

Cara Piccerella

Ieri lunga minuziosa visita a Torre di Zuino con Marinotti. Chilometrici canneti verdi divorati dalle cubicità e sfericità di una nuova città geometrica nascente. Sarà pronta per il 21 settembre davanti al Duce. Nasce così un mio poema parolibero che spero originale e potente. Questa mattina con Alfieri e discorsi letterari artistici atti a rinvigorire l’Italianità di Bolzano.

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