Una onlus per dire stop allo spreco alimentare

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redazione

24 Agosto 2015
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Costituita “Trieste Recupera”

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Trieste dice addio allo spreco alimentare. Nel capoluogo giuliano nasce “Trieste Recupera”, una nuova onlus costituita allo scopo di recuperare i prodotti alimentari di negozi e supermercati invenduti o di prossima scadenza.

Con questa operazione, il cibo ancora perfettamente sano e consumabile non sarà più destinato allo smaltimento dei rifiuti ma, anzi, verrà redistribuito in tempo utile agli enti caritatevoli della città che si occupano di assistere persone indigenti e bisognose di aiuto. La distribuzione avverrà con modalità di trasporto e conservazione che garantiscono sicurezza igienica e alimentare a chi poi consumerà le eccedenze, recuperate anche da fabbriche alimentari e mense.

Il progetto ha ufficialmente preso il via con la consegna simbolica di dieci “putize”, tipici dolci triestini, alla Fondazione Luchetta, Ota, D’Angelo, Hrovatin, che accoglie a Trieste i bambini incurabili nei loro paesi di origine.

«Uno dei maggiori problemi di questi tempi è la differente disponibilità di cibo fra chi ha troppo e chi non ha niente: per questo la nascita di una onlus come Trieste Recupera va vista come un segno di grande apertura e un messaggio di speranza nel futuro», commenta la presidente della Fondazione, Daniela Luchetta.

Un primo gesto simbolico che vorrebbe coinvolgere a breve anche gli altri enti caritatevoli del territorio, quali, ad esempio, la Caritas, le comunità di San Martino al Campo e di Sant’Egidio, l’associazione San Vincenzo, la mensa dei frati di Montuzza e il Consorzio italiano di solidarietà (ICS).

«Considerando sia i pasti somministrati nelle mense sia il cibo in forma di “pacchi spesa” si stima che il valore del cibo distribuito da questi enti a Trieste ammonti a svariate migliaia di euro al giorno. Trieste Recupera si propone allora di usare le eccedenze alimentari contribuendo a migliorare questi processi di distribuzione con un notevole risparmio per le strutture operative sul territorio», spiega Paolo Luisi, il presidente della neonata onlus, fondata da una decina di professionisti e imprenditori di Trieste che hanno deciso di impiegare il loro tempo libero per «combattere lo spreco, innanzitutto quello alimentare, trasformandolo in risorsa».

Trieste Recupera è un progetto che poggia sul volontariato, in primis dei fondatori, e su contributi economici degli enti e dei privati che vorranno aderire. Il progetto è aperto al sostegno e all’apporto di tutti: per partecipare, basta scrivere una mail a triesterecupera@gmail.com.

«Sempre più forti – commenta Luisi – sono le esigenze di poter disporre di cibo per le tavole di chi è disagiato . Solo nel nostro Paese sono 6 milioni le persone bisognose di assistenza, di cui 250 mila bambini. Nella nostra città ci sono circa 2mila persone che necessitano di solidarietà e questo numero potrebbe purtroppo essere destinato a crescere. Fondamentale è, dunque, restituire valore al cibo. Anche per aiutare la nostra città, il nostro prossimo e noi stessi».

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