Estro bisiaco

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Michele D'Urso

22 Settembre 2015
Reading Time: 5 minutes

Vincenzo Borgia

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Ogni terra ha le sue particolarità e i suoi eroi. La Bisiacarìa, quel piccolo lembo di terra compresa fra il corso del fiume Timavo e l’ultimo tratto dell’Isonzo, offre, nel giro di un palmo di mano, una varietà di paesaggi che spaziano dal mare alla laguna al Carso, passando per quella fertile pianura che gli sloveni definiscono ‘Laško’.

Quest’ultimo termine, in una accezione ormai da tempo adottata, sta a indicare ‘lì dove il territorio si amplia’, ovvero la piana bisiaca. E che le genti bisiache siano di ampie vedute, come il loro orizzonte, trova conferma negli intraprendenti personaggi che, ieri come oggi, danno lustro a questo territorio. Vincenzo ‘Enzo’ Borgia, orologiaio, è uno di questi.

Orologiaio con la passione per lo sport, tanto da inventarne uno: il Curling Bisiac

«Curling Bisiac è un marchio registrato. Io e altri imprenditori legati al territorio, in particolare al comune di Ronchi dei Legionari, ci siamo sempre chiesti come poter fare a mantenere viva la nostra città, in barba alla globalizzazione che tende a far diventare i centri storici dei ghetti e l’intera cittadina un dormitorio dipendente dalla grande distribuzione di beni di consumo effettuata nei centri commerciali. È nata così Ronchi Live, un’associazione per dire: “Ronchi, vivi!”».

Da un nuovo sport a un’associazione culturale?

«Se ben gestita, questa fi gura giuridica può davvero fare gli interessi collettivi molto meglio di un singolo. Lo scopo principale è divulgare la nostra cultura senza il fi ne ultimo del lucro. Inoltre un’associazione può accedere a fondi e contributi e può contare sull’impegno di più persone, quindi più forza ‘motrice’. Siamo in tanti a darci da fare per Ronchi Live».

Finora cosa avete organizzato?

«Abbiamo tre grandi eventi principali: ‘Biceriade’, ‘Cento per cento Ronchi’ e la manifestazione natalizia dove viene montata la pista di ghiaccio che ha visto nascere il Curling Bisiac. La prima è una ‘enopasseggiata’ fra le cantine e i gusti locali esclusivamente di Ronchi dei Legionari. Con esclusività ampliata si svolge ‘Cento per Cento Ronchi’: una specie di ‘Ronchi Expo’, dentro il quale trova spazio il ‘Ronchi GO’ talént’ (con l’accento sulla e, che rende l’idea della cadenza del dialetto bisiaco), rassegna di talenti provenienti da tutta la regione».

Una manifestazione che supera i confini del territorio comunale…

«Il concetto per cui è nata Ronchi Live è vivere la città. Le feste natalizie sono un momento particolare, legato alla famiglia e alle proprie origini: perché non organizzare qualcosa che ci permetta di vivere insieme, come una volta? Per noi i centri cittadini sono dei ‘Centri Commerciali Naturali’, che vanno oltre il concetto del mero acquisto al miglior prezzo; altrimenti non si spiega perché qui, il mercoledì, esista ancora il mercato all’aperto e perché la gente lo aspetti come il dì di festa. La strada è ancora una maestra di vita; un’occasione di vivere, di conoscere, di incontrare, il tutto alla luce del sole o sotto le gocce di pioggia o con i capelli, per chi ce li ha, arruffati dal vento».

Secondo lei per questo la gente viene a pattinare all’aperto?

«La gente non è ‘costretta’, bensì ‘invitata’ a venire alla festa del parco Excelsior. È qui la differenza. Visto il successo, siamo stati anche chiamati in altre cittadine a spiegare il nostro concetto di Centro Commerciale Naturale, ovvero di come vivere il centro città. Il nostro evento non è un mero ‘happening’, ma un ritrovo fra amici, parenti, paesani, affini e quant’altro di umana connessione esista. Difatti in questa occasione è data possibilità ad altre associazioni che lo desiderano di pubblicizzare la propria attività e di avere un chiosco propagandistico. Certo, non mi aspettavo questi numeri».

Quante persone avete attirato?

«Per quasi quaranta giorni di apertura, avrei parlato di successo se avessimo superato i diecimila visitatori; ne abbiamo avuti cinquantamila».

Soddisfazione che ripaga delle nottate trascorse a innaffiare la pista per ottenere il ghiaccio…

«Ad aiutarmi ci sono sempre Michele e Alessio, altri componenti dell’associazione. Stiamo dimostrando di poter abbattere il maledetto ‘No se pol’ dietro cui si trincerano sovente i responsabili dei vari enti. Abbiamo ottenuto l’appoggio dell’Ascom Monfalcone e del Mandamento, abbiamo presentato il nostro progetto in Regione ottenendo, assieme a soli altri tre comuni in tutto il Friuli Venezia Giulia, il beneplacito per la nostra iniziativa. E tutto il dipanarsi dell’intreccio di richieste, autorizzazioni e accrediti si è svolto solo perché alla fi ne eravamo noi a spiegare come fare a portare avanti il progetto. Se ci fossimo tirati indietro al primo no, tutto questo non esisterebbe».

Un uccellino mi ha detto che l’idea della pista di ghiaccio è sua…

«La pista di ghiaccio è stata sempre un desiderio mio e di Tiziano, ma da qui a rivendicare la paternità dell’idea, ce ne corrono… di pattini!»

Finalmente torniamo al punto di partenza: il Curling Bisiac, finito anche sui principali telegiornali nazionali.

«Nessuno si aspettava un tale successo. Ci siamo chiesti cosa si potesse praticare oltre al pattinaggio e siamo andati a prendere informazioni sul Curling. Quando abbiamo sentito i prezzi delle ‘Stones’ (le pietre utilizzate per il gioco) a momenti svenivamo».

Ma, come ha detto lei, voi non siete tipi da mollare…

«Con la goliardia che ci contraddistingue abbiamo pensato a cosa potesse sostituire le Stones, e le pentole a pressione, le ‘atomiche’, ci sono parse subito il giusto surrogato. Abbiamo creato delle squadre, per provare… È finita che l’anno scorso ho dovuto dire di no ad almeno sedici compagini, lo stesso numero delle partecipanti al torneo».

E stiamo parlando di uno sport per il quale l’interesse si esaurisce immediatamente dopo lo spegnimento del braciere olimpico…

«Come degno riconoscimento abbiamo ricevuto la visita dei veri maestri del Curling di Claut. È stato un piacere e un onore: soprattutto ricambiare la visita e, finalmente, giocare con le Stones».

Siccome non vi ponete limiti… A quando il primo campionato mondiale di Curling Bisiac?

Per ora il marchio è registrato, poi si vedrà. Ma l’idea ci è già passata per la testa e di sicuro si svolgerà qui!»

Cosa chiedere ancora a un estro del genere? Nulla, se non quando aprirà la pista. Natale sembra lontano, ma il tempo passa veloce. E una partita a Curling Bisiac non ce la può rubare nessuno.

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