Clonati con un avatar

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redazione

9 Ottobre 2015
Reading Time: 3 minutes

Ultima frontiera della fotografia digitale

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Anche il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, ha deciso di farsi “clonare” al Villaggio Barcolana 47: il primo cittadino è entrato nello scanner 3D, ultima frontiera della fotografia digitale.

Gli scatti a 3D si affacciano infatti per la prima volta sul mercato del Friuli Venezia Giulia scegliendo la Barcolana come vetrina d’eccezione. Gli “Avatar” – così li ha battezzati il presidente della categoria “Fotografi” della Confartigianato Trieste, Massimo Semeraro, il primo a introdurli in regione – sono il prodotto tecnologicamente più avanzato dell’arte dello scatto. Uno scanner ultraveloce – una macchina a colori di ultima generazione, finora usata solo da una decina di punti vendita in tutta Italia – permette di creare un “clone” in miniatura delle persone, che sostituirà il vecchio porta- fotografia sul comodino di casa.

Il “Clonscan3D” – questo il nome della macchina prodotta dall’azienda spagnola “Sicnova” – è in sostanza un innovativo scanner a tre dimensioni, grande come un ascensore che, tramite raggi infrarossi non dannosi per la salute, permette di scansionare integralmente il corpo del cliente. Diciotto secondi, e la figura della persona verrà scansionata; altri novanta, e la sua immagine verrà acquisita ed elaborata. Serviranno poi ulteriori 30 giorni per costruire concretamente l’avatar, ossia la riproduzione in miniatura del cliente, elaborata con scrupolosa cura nei dettagli.

Il prodotto finale consiste in una “statuina” che riproduce la figura a colori originali, fatta di polimero, materiale simile alla ceramica utilizzato appositamente per le riproduzioni 3D. L’avatar è alto dai 10 ai 35 centimetri a seconda dei gusti (e del portafoglio).

Sul futuro dell’immagine non ha dubbi Michele Miazzo, consulente-3D nel settore della fotografia: «La tecnologia 3D rappresenta la svolta dei prossimi dieci anni nei più svariati settori, siano essi meccanico, orafo, medicale, odontotecnico… Lo stesso vale nel ramo della fotografia. Assodato che la fotografia tradizionale non morirà mai, la tecnologia 3D costituisce senza ombra di dubbio l’evoluzione dell’immagine dopo il digitale».

Numeri e tendenze sembrano dargli ragione. Nel mondo, i primi avatar hanno cominciato a diffondersi tre anni fa a partire dal Giappone e dalla Germania. In Italia, i primi negozi sono apparsi nel 2013 e oggi si contano una decina di punti vendita specializzati nella commercializzazione degli “avatar”. E adesso la tendenza ha conquistato anche Trieste, dove peraltro, a partire dalla Barcolana47, è stato introdotto uno scanner di ultimissima generazione, unico nel suo genere perché permette di scansionare il corpo di una persona in 18 secondi, a differenza delle prime macchine, che, per l’intera operazione, impiegavano una decina di minuti, un intervallo di tempo in cui il cliente doveva restare immobile per permettere l’acquisizione della propria immagine.

«La velocità è la caratteristica di questo scanner che mi ha convinto» così Semeraro, che già alla Barcolana del 2013 aveva lanciato i droni tramite un progetto realizzato con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste, in collaborazione con il professore Maurizio Fermeglia, oggi rettore dell’Ateneo.

«Con il “Clonescan3D” – riprende Semeraro – in pochi minuti le persone potranno immortalarsi nei momenti più importanti della loro vita, pensiamo alla laurea o al matrimonio. L’avatar è un prodotto adatto anche alle famiglie, ai genitori desiderosi di conservare un ricordo dei propri figli che, anno dopo anno, crescono cambiando velocemente fisionomia».

I prezzi? Non proibitivi, ma nemmeno alla portata di tutti. Sul mercato tradizionale si passa da 100 euro per un avatar di 10 centimetri, a 150 per uno di 15, fino a oltre 400 per uno di 30. Ma il lancio del prodotto alla Barcolana consente di spendere 98 euro per un avatar di 15 centimetri e 140 per uno di 20. 

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