Bruxelles stregata da Paolo Caccia Dominioni

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redazione

11 Novembre 2015
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Inaugurata la mostra all’Istituto Italiano di Cultura

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Dopo il successo ottenuto in prestigiose sedi istituzionali a Gorizia, Trieste e in Friuli Venezia Giulia, la mostra “Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra”, ideata e curata dall’architetto Marianna Accerboni, si è inaugurata all’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Bruxelles, alla presenza dell’ambasciatore d’Italia nella capitale belga Vincenzo Grassi, del direttore dell’IIC Paolo Grossi e del presidente del Circolo di Bruxelles dell’Associazione Giuliani nel Mondo Flavio Tossi. Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente onorario dell’AGM Ruggero Melan, il direttore alla Commissione Europea Leopoldo Rubinacci, vari membri della Commissione stessa e del corpo diplomatico internazionale e la nipote di Paolo Caccia Dominioni, Leopoldina, con altri famigliari. In mostra fino al 16 novembre un focus su L’uomo, le architetture, il segno, la scrittura attraverso una selezione di dipinti, disegni, documenti, progetti, libri, testimonianze e oggetti rari del grande architetto. Molti applausi anche per il concerto “Musica su due fronti” che, interpretato dal soprano Veronica Vascotto e dalla pianista Cristina Santin, ha preceduto il vernissage, proponendo brani ispirati alla 1° Guerra mondiale di autori di varie nazionalità.

L’itinerario espositivo proseguirà dal 19 novembre al 23 dicembre all’Ufficio di collegamento della Regione FVG di Bruxelles con un focus dedicato alla Grande Guerra, intitolato Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte dell’IsonzoLa guerra in diretta e composto da una ventina di splendide tempere disegnate nel 1917 in diretta dalle trincee dal grande architetto-artista-scrittore e soldato, che le aveva donate ai Musei Provinciali di Gorizia, da cui provengono. Il vernissage sarà preceduto da una Tavola rotonda volta a mettere in parallelo il fronte dell’Isonzo e quello belga (Yser, Ypres), che rappresenta uno dei fili conduttori della rassegna.

Inoltre, per sottolineare il rapporto tra l’immaginario bellico di un secolo fa, impersonato da Caccia Dominioni, e quello contemporaneo e poiché la rassegna è particolarmente dedicata ai giovani, sia come fruitori che come attori, un’altra mostra, intitolata Cent’anni dopo, proporrà dal 3 al 17 dicembre  a Bruxelles alla Maison de la Jeunesse di Woluwe-St. Lambert opere di giovani artisti triestini, del Friuli Venezia Giulia, austriaci e sloveni sul tema della Grande Guerra, suscitando e sollecitando, mediante tale confronto artistico, anche una riflessione etica e sociale su un tema così doloroso.

Nel 2016, sempre nell’ambito della mostra su Caccia Dominioni, la Biblioteca Statale Isontina di Gorizia e una prestigiosa sede istituzionale di Trieste ospiteranno un’esposizione di opere di giovani artisti belgi dedicata al tema del 1° conflitto mondiale.

L’auspicio del  progetto  è  che,  dal  confronto  intellettuale,  artistico e culturale tra le giovani generazioni di vari paesi europei, contrapposti cent’anni fa nella Grande Guerra sul fronte delle Fiandre e dell’Yser e su quello dell’Isonzo, possa consolidarsi, attraverso l’arte, una coesione e una corrispondenza di sentimenti e d’intenti, volte consapevolmente alla pace, all’amicizia e all’interscambio tra i popoli.

Il progetto espositivo riscopre e svela il poliedrico e straordinario percorso creativo e di vita di Paolo Caccia Dominioni (Nerviano, Milano 1896 – Roma 1992), passato in particolare alla storia per le sue affascinanti cronache dal fronte del 1° e 2° conflitto mondiale e di altre guerre, condotte sul filo della pittura e della scrittura, e per aver progettato e realizzato per il governo italiano il Sacrario di El Alamein (Africa settentrionale), dove riposano le spoglie di oltre 5200 soldati, riesumate dal deserto egiziano, a rischio della vita, dallo stesso Dominioni e dai suoi, per cui l’architetto fu insignito della medaglia d’oro alla memoria dal presidente Ciampi.

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