Restaurare antichi dipinti con l’acquisto di insalta

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redazione

3 Marzo 2016
Reading Time: 2 minutes

Iniziativa “Adotta una pinacoteca”

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Saranno restaurati sei dipinti conservati nella Quadreria del Civico Museo Sartorio di Largo Papa Giovanni XXIII, grazie a un intervento sostenuto mediante la vendita delle insalate a marchio “Gli Orti di Venezia per Trieste”, già in distribuzione negli undici punti vendita Coop Alleanza 3.0 cittadini. L’iniziativa, denominata “Adotta una Pinacoteca”, è stata illustrata stamane dall’assessore comunale alla Cultura Paolo Tassinari con la direttrice dei civici musei Bianca Cuderi, la conservatrice del civico museo Sartorio Lorenza Resciniti, dal titolare dell’azienda “Gli Orti di Venezia” Paolo Tamai e dal coordinatore del marketing sociale di Coop Alleanza 3.0, Stefano Minin.        

Tamai si è impegnato a garantire la copertura economica dell’intervento, in collaborazione con Coop Alleanza 3.0, ma sarà supportato da tutti i cittadini che decideranno di acquistare le insalate fresche, sane e naturali “Gli Orti di Venezia per Trieste” e che vorranno contribuire così all’adozione dei dipinti.

Grazie ai lavori di restauro, le opere d’arte, provenienti dalle collezioni private di illustri famiglie triestine e donate ai Civici Musei di Storia ed Arte, lasceranno il deposito dove sono state finora conservate e troveranno uno spazio espositivo dedicato. Nascerà, infatti, una “nuova” pinacoteca che verrà allestita al secondo piano del Civico Museo di Villa Sartorio.

Il restauro, dal valore complessivo di 25 mila euro, riguarderà i dipinti risalenti al periodo tra il XV e il XVII secolo: “Suicidio di Lucrezia”, “Decollazione di San Giovanni Battista”, ”Ecce Homo o Cristo deriso”, “Madonna col Bambino”, “L’ebrezza di Noe” e “Madonna col Bambino di Pasqualino Veneto”. L’intervento di restauro sarà di tipo conservativo, ovvero rivolto alla conservazione dei caratteri tipologici strutturali, formali e ornamentali dell’opera e alle eliminazioni di eventuali aggiunte avvenute nel corso dei secoli che ne snaturano il significato artistico. Il restauro terminerà entro  il 2016.

Il progetto coinvolgerà inoltre realtà laboratoriali e artigianali del Friuli Venezia Giulia. Gli interventi di restauro saranno infatti eseguiti da quattro ditte di restauro, tre delle quali di Trieste e una di Gorizia: il Laboratorio di restauro Lucio Zambon, Laboratorio di restauro Carla Vlah, “Restauro d’Opere d’Arte Nevyjel e Ragazzoni e  Laboratorio Restauri d’Arte di Deffar e Russo.   

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