Una friulana per il rilancio del Museo del Bardo

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redazione

16 Giugno 2016
Reading Time: 2 minutes

La missione di Chiara Isadora Artico

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Un’opportunità che vede l’Italia coinvolta direttamente nel rilancio di uno degli enti museali più importanti del bacino del Mediterraneo e del mondo, il Museo del Bardo; un messaggio di rinnovata collaborazione tra Tunisi e il nostro paese.

Il rilancio del Museo del Bardo verrà affidata alla 29enne friulana di Pontebba Chiara Isadora Artico, economista della cultura, impegnata in un progetto di valorizzazione e rilancio culturale e turistico delle aree archeologiche della Tunisia settentrionale e della Sicilia orientale, dai patrimoni UNESCO degli scavi archeologici di Cartagine, allo stesso Museo del Bardo e siti di importanza mondiale come l’insediamento di Mokarta, e gli scavi ellenici di Segesta in provincia di Trapani.

Chiara Isadora Artico, che presenzierà alla conferenza finale organizzata dal Ministero della Cultura Tunisino, è ricercatrice presso l’Ateneo Ca’ Foscari di Venezia, si è occupata di numerose attività per la valorizzazione di patrimoni culturali, materiali e immateriali, è direttore artistico del festival internazionale B#Side War, rassegna che dal Friuli Venezia Giulia coinvolge cinque Paesi e le più importanti rappresentanze artistiche e di ricerca da tutto il mondo.

Nel caso del museo del Bardo e dei siti tunisini che rientrano nel progetto, il nemico più insidioso è in realtà la percezione che il pubblico ha di questi patrimoni e la carenza di informazioni organiche sugli stessi, di conseguenza sulle possibilità di visita e di esperienza che potrebbero consentire. Il piano di valorizzazione che è stato creato, tiene conto delle reali possibilità organizzative che l’area siculo-tunisina può raggiungere nei prossimi anni, senza pretese idealistiche, ma con soluzioni immediate e poco costose.

“Le analisi condotte – Chiara Isadora Artico – dimostrano che nella percezione del pubblico mondiale questi patrimoni rimangono senza eguali. Con un adeguato piano di valorizzazione, l’area transfrontaliera potrebbe attirare anche 15 milioni di turisti culturali in più ad anno. A partire da una ricerca sulle percezioni dei visitatori, è stato possibile comprendere quali siano i principali ostacoli nella fruizione di questi patrimoni di valore incommensurabile, e quali sono i mezzi che potrebbero esaltarne le potenzialità estetiche e percettive”.

Il piano si inserisce nel più vasto progetto Hologramme, che ha come principale prospettiva quella transfrontaliera, mirando a inserire il Museo del Bardo tra le mete culturali più visitate del bacino del Mar Mediterraneo.

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