Trieste, l’Università Popolare cerca una sede autonoma

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redazione

30 Giugno 2016
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Approvato il bilancio 2015

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L’Università Popolare di Trieste è sempre più attiva anche a favore della cittadinanza e non solo della minoranza autoctona italiana presente in Slovenia, Croazia e Montenegro (attualmente circa 38mila persone, articolate in 51 Comunità). Lo si capisce da alcuni numeri presentati dal Presidente Fabrizio Somma durante la riunione del Consiglio di amministrazione dell’Ente morale, riunitosi a Trieste, alla presenza del Ministro plenipotenziario Francesco Saverio de Luigi per la Direzione Generale per l’Unione Europea del Ministero degli Affari Esteri.

Nel corso dell’incontro è stato approvato il Bilancio consuntivo 2015, già verificato dal Consiglio direttivo e dal Collegio dei revisori dei Conti, rappresentato dall’Ambasciatore Massimo Spinetti. La gestione supera i cinque milioni di euro, con una perdita di meno dell’1%, dovuta a spese straordinarie causate da nuove procedure di legge imposte alla pubblica amministrazione e da alcuni interventi manutentivi imprevisti alla sede di Piazza Ponterosso e della Sala Sbisà di via Torrebianca.

Al Consiglio di Amministrazione, in rappresentanza del Comune di Trieste, ha partecipato per la prima volta il Consigliere comunale Piero Camber, che succede a Diego d’Amelio indicato dalla precedente amministrazione.

Nel ringraziare d’Amelio, tutti i consiglieri e il personale dell’Ente per l’attività svolta, il Presidente Fabrizio Somma ha anticipato un progetto che vorrebbe portare a termine entro i prossimi due anni: quello di trovare uno spazio per la formazione permanente a Trieste, in modo da poter ampliare l’orario e quindi l’offerta formativa. Chiediamo quindi al Comune di Trieste – ha detto Somma ricevendo già alcune proposte dal Consigliere Camber – la disponibilità di uno spazio per aule e una palestra, in modo da poter essere autonomi da questo punto di vista.

Nell’anno scolastico 2015-2016 l’Università Popolare di Trieste ha già iniziato ad ampliare l’offerta formativa dedicata al nostro territorio: in totale sono stato 138 i corsi, frequentati da 1.963 allievi con il coinvolgimento di 66 insegnanti.

Per quanto riguarda il supporto al sistema educativo in Slovenia e in Croazia di cui beneficia la minoranza autoctona (in base alla legge 73/2001 e alla legge 960/82) – grazie a una convenzione annuale con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, l’Università Popolare di Trieste e l’Unione Italiana – sono stati coinvolti 17 gli istituti prescolari con 1.600 iscritti, 14 scuole elementari con 2 mila iscritti, sette scuole media superiori con circa 800 iscritti, per un totale complessivo di 4.400 allievi. Ventimila, infine, i libri di testo in lingua italiana consegnati a tutte le scuole, oltre ad attrezzature didattiche (audio/video, informatiche, lavagne multimediali, arredi e attrezzature).

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