Presa in carico dell’anziano, nuovo modello transfrontaliero

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redazione

19 Luglio 2017
Reading Time: 2 minutes

Progetto “CrossCare”

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Sacile e Trieste per il Friuli Venezia Giulia, Portogruaro per il Veneto, Capodistria e Lubiana per la Slovenia, sono queste le aree di intervento nelle quali dal 1° settembre si svilupperà “CrossCare”, il progetto Italia-Slovenia che intende sviluppare azioni innovative per affrontare le sfide comuni relative all’invecchiamento della popolazione nell’area transfrontaliera. In avvio una sperimentazione di ausili tecnologici domiciliari che permettano di registrare in tempo reale informazioni sulle attività dell’anziano e permettere il supporto alla gestione del lavoro di cura. Prevista anche l’attivazione nelle case di riposo di “punti di servizio anziani” per mettere in collegamento famiglie, anziani e servizi esistenti sul territorio. Inserito nel programma Interreg V-A Italia-Slovenia 2014-2020, CrossCare è guidato dalla Cooperativa sociale Itaca come ente capofila, diversi gli enti coinvolti in regione tra cui Apsp Itis a Trieste, Servizi sociali dell’Ambito distrettuale 6.1 e Residenza Protetta a Sacile, mentre in Veneto la Residenza per anziani Giuseppe Francescon di Portogruaro.

Partenariato Italia-Slovenia

Il partenariato del progetto – che assomma un budget complessivo di 1,2 milioni di euro – prevede la partecipazione, oltre alla capofila Itaca, di enti che hanno maturato un’esperienza ultra decennale sul tema della presa in carico. 

Sostegno alle famiglie

CrossCare intende intervenire sul senso di disorientamento di quelle famiglie che, dinanzi alla sopravvenuta fragilità dell’anziano, hanno difficoltà a interagire con gli enti responsabili, a reperire le informazioni necessarie e ad attivare percorsi di sostegno alla fragilità dell’anziano. Informazioni che spesso non delineano una mappa completa delle opportunità presenti sul territorio, determinando una scarsa capacità di connessione dei servizi sociosanitari con i bisogni emergenti nella comunità. Per questa ragione, la Casa di riposo diventa luogo primario di interlocuzione.

Sperimentazioni innovative

Diverse le attività di sperimentazione previste all’interno di CrossCare e finalizzate alla messa a sistema della rete di servizi operanti a livello transfrontaliero, sempre con l’ottica di favorire la permanenza dell’anziano nel suo ambiente familiare e ritardarne l’istituzionalizzazione all’interno delle Case di riposo.

Tra le azioni previste dal progetto, proprio nelle Case di riposo coinvolte a Trieste, Capodistria, Sacile e Portogruaro verrà introdotto il primo elemento di novità, ovvero la creazione di Punti di Servizio Anziani dove sperimentare la nuova figura professionale del “care manager”. Attraverso il care manager, le Case di riposo fungeranno da anello di congiunzione tra le famiglie, l’anziano e i servizi sanitari e socioassistenziali esistenti sul territorio, offrendo l’erogazione di prestazioni personalizzate e non più standardizzate. La creazione di questo modello integrato sarà supportata dalla realizzazione di corsi di formazione congiunti rivolti sia ai care manager sia agli operatori sociosanitari.

Inoltre, CrossCare prevede la sperimentazione di ausili tecnologici domiciliari che, collegati alla Casa di riposo e all’operatore domiciliare, permettano di registrare in tempo reale informazioni sulle attività dell’anziano, rassicurando in questo modo la famiglia sul suo stato di salute, facilitando e coordinando le eventuali operazioni di assistenza sociosanitaria.

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