Psichiatria, riconoscimento europeo per Roberto Mezzina

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redazione

21 Settembre 2017
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Venerdì la cerimonia a Budapest

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Gamian-Europe, la principale ONG impegnata nel campo della salute mentale e dei diritti umani, ha assegnato a Roberto Mezzina, direttore del Dipartimento di salute mentale di ASUITs, e del Centro Collaboratore OMS per la Ricerca e la Formazione in salute mentale di Trieste, il premio “European Personality Award for the year”, dedicato a personalità che si distinguono nel campo della psichiatria. Mezzina è il primo italiano insignito del premio, istituito nel 2005 e assegnato in passato a direttori dell'Oms, della World Psychiatric Association e a politici europei. 

«Il riconoscimento va all’intera esperienza di Trieste, e non solo dal punto di vista storico – ha commentato Mezzina – in quanto oggi Trieste è un punto di riferimento internazionale importante nella salute mentale di comunità, con un sistema di porte aperte fondato sulla centralità della persona. I servizi attuali sono considerati un modello a livello mondiale per il rispetto dei diritti umani  e la realizzazione della piena cittadinanza anche delle persone con disabilità psicosociali. Per realizzare questo impiega un approccio globale alla vita e ai bisogni di salute, operando sui determinanti sociali e sull'inclusione. È un servizio fondato sui valori e sull’etica oltre che sulle buone pratiche e le evidenze scientifiche».

Nelle motivazioni del riconoscimento si ricorda la capacità di Mezzina di continuare l’opera di progresso e di cambiamento iniziata da Franco Basaglia a Trieste “sviluppando una rete di servizi con alti standard, che assicura ai pazienti una vita in piena libertà“. La motivazione cita anche uguaglianza, solidarietà e fraternità. Il premio sarà consegnato il prossimo 22 settembre a Budapest.

Il Dipartimento di Salute Mentale di ASUITs è da anni impegnato sul tema del miglioramento della qualità delle cure delle persone con problemi di salute mentale nelle istituzioni, nell'ottica dell’ottenimento di diritti civili e di cittadinanza, e attraverso la chiusura dei manicomi e il contestuale sviluppo di servizi territoriali, ha inteso agire sulla qualità della vita, e andare incontro ai bisogni individuali, attraverso la personalizzazione delle cure e il coinvolgimento delle famiglie e del contesto sociale. Ciò non solo per migliorare la scelta di trattamenti e terapie, ma anche per realizzare percorsi unici di integrazione sociale e proteggere dall'abuso e dalla discriminazione.

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