L’aroma del caffè? Una questione di azoto…

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redazione

10 Ottobre 2017
Reading Time: 2 minutes

Presentato “Azomico”

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Il caffè tostato esposto nei silos all’interno di caffetterie e torrefazioni è scenografico e attira l’attenzione, ma ha un grande difetto: invecchia rapidamente. A contatto con l’ossigeno si innesca infatti il processo di ossidazione che in breve tempo porta alla perdita di aromi e all’irrancidimento. È un danno importante, soprattutto se si ha a che fare con caffè pregiati come gli specialty.

Come proteggerlo? XLVI Operai Del Vapore ha messo a punto un’idea semplice e rivoluzionaria che assicura la massima visibilità e la conservazione nelle migliori condizioni dei chicchi tostati: è Azomico, il magazzino del caffè che “azotizza” e preserva a lungo gli aromi.

Lo compongono uno o più silos in vetro collegati a una bombola di azoto alimentare: si versa il caffè nei silos e si apre il rubinetto dell’azoto che invade i chicchi e in 3 secondi circa si crea l’atmosfera giusta per conservare a lungo il caffè in condizioni perfette.

L’azoto, infatti, è un gas inerte privo di gusto che evita l’irrancidimento dei grassi e lo sviluppo di muffe e lieviti. Non solo: una volta tostato, il caffè libera anidride carbonica e con essa una parte dei suoi aromi. Con Azomico si può inserire azoto fino a una pressione di 2 bar e si dà il via a una funzione inversa alla perdita di aromi, che rimangono nel chicco e lo mantengono in condizioni ottimali molto a lungo.

Per estrarre il caffè si apre il rubinetto alla base del silos: i chicchi scendono in un contenitore (le aperture sono da 250 e 500 grammi) e da qui si prelevano nella quantità desiderata.

Completa il servizio una saldatrice a caldo: versato il caffè nel sacchetto da asporto, lo sigilla, dopo avere immesso dell’azoto con un apposito rubinetto.

Info: www.xlvi.it

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