Da tutto il mondo a Casarsa con “Il Piccolo Principe”

imagazine_icona

redazione

23 Ottobre 2017
Reading Time: 2 minutes

Iniziativa dell’omonima cooperativa

Condividi

La cooperativa sociale Il Piccolo Principe, in onore al capolavoro letterario dello scrittore francese Antoine de Saint-Exupéry del quale porta il nome, ha iniziato a collezionare varie edizioni del libro. Attualmente sono conservate una cinquantina di traduzioni del volume, alcune delle quali provengono da terre molto lontane, dall'Iran alla Finlandia, altre sono addirittura traduzioni in lingue minoritarie e dialetti italiani, dal friulano al piemontese solo per citarne alcune. Ora la cooperativa vorrebbe raccogliere quante più traduzione possibili in lingue straniere del libro che ha ispirato la nascita nel 1988 di questa realtà.

Al momento le traduzioni sono consultabili da tutti nella Bottega Il Piccolo Principe in piazza Italia a Casarsa della Delizia, il negozio equosolidale che fa parte dei servizi della cooperativa.  “Quando qualche socio o sostenitore della cooperativa intraprende un viaggio – spiega il presidente Luigi Cesarin – in qualche Paese lontano, prova a cercare Il Piccolo Principe nella lingua del paese che sta visitando; inoltre abbiamo invitato anche i giovani accolti con il Servizio Volontario Europeo a portarci una copia del libro nella loro lingua madre. Così facendo abbiamo raccolto già oltre 50 copie del volume in iraniano, cingalese, birmano, bulgaro, finlandese, rumeno, norvegese, spagnolo, tedesco, greco così come in dialetto barese e piemontese, e molte altre. Un patrimonio che mettiamo a disposizione di chi lo volesse consultare nella Bottega che abbiamo in piazza a Casarsa. Da qui è nata la nostra idea: lanciare un appello aperto a tutti, per provare a raccogliere quante più traduzioni in lingua originali possibili dello splendido libro Saint-Exupéry che per noi è il simbolo della nostra cooperativa sociale”.

Dopo la Bibbia e il Corano, Il Piccolo Principe è il libro più tradotto al mondo: è infatti disponibile in più di 300 lingue.  “L’ultima traduzione del testo – aggiunge Cesarin – ci è stata regalata da Aram, un ragazzo armeno di Sevan, titolare di un caffè che è un vero punto di incontro per i giovani del suo paese. Lui stesso è un poeta, innamorato della sua terra”.

Visited 4 times, 1 visit(s) today
Condividi