Le stelle olimpiche brillano a Farra

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redazione

13 Dicembre 2017
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Alla scuola primaria Pitteri

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Alla scuola primaria Riccardo Pitteri di Farra d'Isonzo si è tenuto il terzo appuntamento di Stelle in Classe, con la presenza degli olimpici Marta Zanetti e Roberto Premier.

Ad attendere la velista paralimpica plurititolata e il cestista, ex di Gorizia, Milano e Roma, c'erano gli studenti delle quarte e quinte, accompagnati dagli insegnanti e dalla coordinatrice, che ha gestito i rapporti con l'ASD Le Stelle in occasione della terza tappa del tour, la professoressa Federica Donaggio.

Marta e Roberto hanno iniziato a raccontare alcuni loro momenti di quando erano giovanissimi e le loro prime esperienze sportive, vissute come puro divertimento. Per ambedue è stato un banale volantino ad avviarli verso un'incredibile carriera di atleti professionisti ai massimi livelli, sino a raggiungere le olimpiadi. Zanetti (velista paralimpica a Londra 2012 e RIO 2016 dove si è classificata sesta in coppia con Marco Gualandris, nella classe SKUD 18) è ritornata indietro nel tempo, ricordando la sua giovinezza a Portogruaro, quando a 10 anni praticava la ginnastica, la danza e lo sci alpino sue grandi passioni che le hanno dato anche l'opportunità di allacciare diverse amicizie. Il momento più intenso del suo intervento quando si è soffermata sull’incidente automobilistico a 18 anni, al seguito del quale ha subito l'amputazione della gamba destra. “Grazie alla famiglia e a degli amici fantastici – ha raccontato – ho reagito con grinta, coraggio e forte determinazione, rendendomi conto che la vita va combattuta e soprattutto vissuta con continue sfide. I sacrifici e lo sport mi hanno ripagata e i prestigiosi risultati raggiunti mi hanno dato una forza incredibile. A tutto ciò va aggiunto pure il grande amore per il mare che mi ha spinto, con ferrea convinzione a scegliere di praticare la vela”. 

 “Un giorno – ha raccontato Premier (uno dei più forti giocatori di pallacanestro degli anni ottanta, vincitore di 5 scudetti con Milano e due coppe dei campioni e due coppe Korac di cui una con Roma, in Nazionale alle olimpiadi di Los Angeles nel 1984) – ho visto un volantino a Treviso dove si invitavano le famiglie a portare i propri figli in una palestra per praticare la pallacanestro. Lo feci vedere a mio padre e, da quel momento, il basket è diventato parte della mia vita, facendomi raggiungere il massimo degli obiettivi, fino ad arrivare alle olimpiadi. L'unico mio rammarico, è quello di non aver proseguito gli studi all'università, dopo la scuola superiore”.

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