A Gorizia rinasce la passione per la speleologia

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redazione

30 Aprile 2018
Reading Time: 2 minutes

Grazie all’attività del “Seppenhofer”

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Si è concluso il ventitreesimo Corso di Speleologia organizzato dal Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” di Gorizia. Sono stati dieci gli allievi che hanno voluto intraprendere questa esperienza e conoscere le bellezze del mondo sotterraneo. Molti dei corsisti provenivano dal recente “Corso di introduzione alla Speleologia” svolto in collaborazione con il Punto Giovani di Gorizia.

“Assistiamo a un improvviso interesse dei giovani verso questa disciplina molto particolare e suggestiva. Era da tempo – afferma il presidente del Seppenhofer, Maurizio Tavagnutti – che non si registrava, nella nostra città, un così vivo interesse per la speleologia”.

I dirigenti del “Seppenhofer” credono che questa tendenza sia il risultato della nuova impostazione che la Scuola di Speleologia di Gorizia “Igor Kočjančič” (sempre del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”) ha voluto darsi. Essa, infatti, predilige un approccio iniziale al mondo speleologico, meno didattico inteso nel senso tradizionalmente scolastico, preferendo far conoscere agli allievi il fenomeno carsico con lezioni ricche di immagini e preferibilmente eseguendo le lezioni direttamente a contatto con la natura. Spesso le lezioni di geologia, biologia, carsismo e topografia sono state fatte in modo pratico all’aperto e, dove era possibile, in ambiente sotterraneo.

Intensa anche l’attività del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” che lo vedrà, nell’immediato futuro, impegnato a “èStoria” con la presentazione di una relazione sulle cavità naturali della Valle dello Judrio impiegate per scopi bellici durante la Grande Guerra. Gli speleologi goriziani, a fine giugno, saranno anche presenti in un convegno internazionale denominato “ALCADI 2018”, in Bosnia Herzegovina vicino a Sarajevo, dove presenteranno una memoria riguardante il lavoro svolto dal goriziano Luigi Gallino, capitano del regio esercito italiano che nel 1924 rilevò e disegnò per la prima volta e per intero la topografia delle Grotte di Postumia.

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