Export, boom della provincia di Udine

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redazione

15 Giugno 2018
Reading Time: 3 minutes

Nel primo trimestre + 10,4% rispetto al 2017

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L’export si conferma il motore dell’economia della provincia di Udine, che consolida la propria leadership a livello regionale e non soltanto. Nel primo trimestre del 2018, infatti, l’incremento registrato è il più alto dell’intero Triveneto e, per la prima volta, il commercio estero supera i livelli pre crisi.

“Dopo la crescita del +9,9% registrata nell’intero 2017 – conferma Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine –, le vendite all’estero della provincia di Udine  accelerano nuovamente nel primo trimestre del 2018, segnando un aumento del +10,4% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (da 1.265 a 1.397 milioni di euro), il valore più elevato tra le province del Triveneto, e superiore al dato nazionale, +3,3%, e a quello registrato dalle macro aree del Nord-Est, +4%, e del Nord-Ovest, +5,3%, portandosi per la prima volta sopra il valore pre crisi del 2008. Trova conferma al rialzo, dunque, un trend positivo che segnala il particolare dinamismo del sistema produttivo della provincia di Udine, tradizionalmente vocato all’export”.

“Questi dati sono molto confortanti – prosegue la presidente di Confindustria Udine –, ma è d’obbligo una certa prudenza in una visione di prospettiva, perché economia globale dà segnali di rallentamento. La fase espansiva dell’economia europea, infatti, dura ormai da 20 trimestri, cinque anni. Negli Stati Uniti dal 2009, in Giappone da sei anni. Tuttavia, nel primo trimestre si intravedono segni di rallentamento della crescita in Europa e scricchiola anche la forza della ripresa in Italia. Le tensioni nell’ambito del commercio internazionale, per l’Italia tutta e per noi in primis, visto che siamo forti esportatori nel mondo, possono portare a un rallentamento, penalizzando le nostre imprese. E, tra l’altro, il progressivo venir meno delle politiche ultra espansive della Banca Centrale Europea potrebbe rendere più costoso il finanziamento del debito, sia pubblico, sia privato. Insomma, le cose vanno meglio, ma non si può certo abbassare la guardia”.

Complessivamente le esportazioni nel primo trimestre dell’anno in Regione (è quanto attestano i dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane, analizzati dall’Ufficio Studi di Confindustria Udine) sono cresciute del +1,2%, frenate dal calo registrato nel comparto delle navi e imbarcazioni (-32,4%) che, basandosi su grandi commesse e lunghi cicli produttivi, presenta una forte variabilità. In dettaglio, in provincia di Pordenone l’export è cresciuto del 2,4%, a Gorizia dell’1,8%, a Trieste è sceso del 19%.

La quota dell’export provinciale udinese su quello regionale si attesa al 37,3%, superiore a quello delle altre province (Pordenone 26,2%, Trieste 14,3%, Gorizia 22,2%), ed in crescita rispetto al valore del 2017 (34,2%).

“Il miglioramento della domanda interna e la ripresa delle attività che incorporano beni impiegati nelle lavorazioni industriali – aggiunge Anna Mareschi Danieli –  determinano anche l’aumento delle importazioni salite del +14 %, da 826 a 942 milioni di euro (metallurgia +6,2%, prodotti chimici +1,7%, macchinari +22,2%, smaltimento rifiuti e recupero di materiali +42,2%). La nostra bilancia commerciale, dunque, si mantiene sempre positiva e pari a 455 milioni di euro”.

L’incremento delle vendite all’estero è determinato dai positivi risultati dei prodotti della metallurgia, che ha realizzato il 30,1% delle esportazioni, con un aumento, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, del +13,3%, da 371 a 420 milioni di euro.

Seguono i macchinari, le cui esportazioni sono cresciute del 7,6%, da 236 a 254 milioni di euro, i mobili, +1,1%, da 113 a 115, i prodotti in metallo, +42,4%, da 101 a 143, le apparecchiature elettriche, -9,1%, i prodotti alimentari, +0,9%, gli articoli in gomma e le materie plastiche, +5,4%, i prodotti chimici, +6,5%.

Sul piano della distribuzione geografica delle esportazioni, si rafforza il mercato interno dell’Unione europea, il cui peso sul totale delle vendite all’estero passa dal 68,3 al 69,9%, con un una crescita nel primo trimestre del +13%.

Le esportazioni verso l’area extra UE, pur registrando un aumento del +4,9%, da 401 a 421 milioni di euro, scendono dal 31,7% al 30,1% del totale.

“Il mercato tedesco – conclude la presidente degli Industriali friulani – si conferma il primo mercato di esportazione, con una quota pari al 18,1% del totale, segnando un incremento del +6,8%, da 237 a 253 milioni di euro.  Seguono l’Austria, in crescita del +9,9%, da 117 a 129 milioni di euro, la Francia, +20%, da 89 a 107 milioni di euro, gli Stati Uniti, +23,4%, da 75 a 93 milioni di euro. In forte crescita, infine, l’export verso la Cina, +86,1%, passato da 16 a 30 milioni di euro”. 

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