La tv russa a Trieste per commemorare i suoi soldati

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redazione

17 Settembre 2018
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Riprese in questi giorni

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Alcuni componenti della troupe della emittente televisiva HTB-NTV, che stanno girando a Trieste le riprese di un documentario, sono stati accolti in municipio dall’assessore al turismo, Maurizio Bucci. Si tratta del regista Elkin Mikhail, della sceneggiatrice Vasilenko Nadezhda, di Olga Bulle e della traduttrice Iryna Boruscovska

“La realizzazione del documentario, dedicato alla storia e agli eventi legati alla Prima guerra mondiale, in particolare dei prigionieri russi in città in quel periodo, e che sarà trasmesso da un'emittente che conta ben 100 milioni di telespettatori – ha sottolineato Bucci – sarà anche una grande opportunità per diffondere in Russia le peculiarità del nostro territorio e del Porto Vecchio a livello turistico”.

La Pro Loco Trieste, con il sostegno del Comune, sta collaborando per le riprese, della durata di quattro giorni, effettuate dalla troupe della HTB-NTV proprio per sviluppare un servizio documentaristico sui soldati russi presenti a Trieste e nelle zone limitrofe durante la Grande Guerra. La Pro Loco ha lavorato alle ricerche e agli approfondimenti in stretto contatto con l'emittente russa, anche grazie all'aiuto di volontari e, tra gli altri, al contributo della Banca di credito cooperativo del Carso. Il progetto è nato infatti dalla curiosità storica di due soci della Pro Loco: Marija Pudane e Mauro Nadlisek. Incuriositi da alcune conferenze sul tema, quasi sconosciuto, dei prigionieri russi dell’Impero Austro Ungarico nel retroterra triestino tenutesi in occasione delle celebrazioni del centenario della Prima guerra mondiale, si sono trasformati in ‘segugi’ alla ricerca delle poche tracce ancora esistenti di quei fatti, intervistando alcuni abitanti del Carso, svolgendo indagini sul campo e negli archivi del Comune di Trieste, ma anche in Austria e Russia, nonché intervistando alcuni esperti della materia.

La troupe russa, composta da sette persone, in questi giorni sta girando le riprese, che si sono svolte anche al Sacrario di Redipuglia e a Opicina, dove sono stati filmati la collina con la “Strada russa” e le trincee e i bunker di seconda e terza linea costruiti dai prigionieri russi.  A Trieste, oltre a Piazza dell’Unità d’Italia e al Bacino San Giusto, la troupe ha avuto accesso ai sotterranei della chiesa di Santa Maria Maggiore, al Castello di San Giusto, alla Sala del Consiglio comunale, ma anche alla Chiesa Serbo-Ortodossa e al Porto Vecchio, oltre ad altri siti che hanno fatto da cornice al  racconto storico che ha preso vita in questa città.

Il documentario sui prigionieri russi dell’Impero Austroungarico che venivano utilizzati per la costruzione di ferrovie, acquedotti, strade, ma anche per lo scavo di trincee di guerra o il trasferimento di armi verso la prima linea del fronte, e per le sepolture, è stato arricchito dalle informazioni tramandate oralmente nei racconti familiari degli abitanti del Carso e fatti rivivere dai documenti custoditi presso l'Archivio Generale cittadino costruendo un intreccio narrativo che ha fatto rivivere ed esportare un pezzo della storia di questa Città.

Il documentario, ha spiegato Marja Pudane, sarà pronto nel mese di dicembre per essere successivamente trasmesso da HTB-NTV.

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