Cervignano, gli Huun Huur Tu per l’esordio del Pasolini

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redazione

28 Settembre 2018
Reading Time: 12 minutes

Presentazione alla stampa

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Presentata la nuova stagione artistica del Teatro Pasolini di Cervignano. L’apertura ufficiale è fissato per il 9 novembre: 9 serate in abbonamento del percorso di prosa e danza, 7 serate di concerti dal vivo in abbonamento della stagione di musica, 2 serate fuori abbonamento (il 25 novembre per la Giornata internazionale contro la violenza alle donne e il 21 marzo per la Giornata mondiale della Poesia). La stagione si concluderà il 4 aprile 20. Le 18 serate del programma si completano con la programmazione settimanale di cinema in prima visione e d’autore, con le novità e le rassegne speciali per gli adulti e anche per il pubblico delle famiglie e dei bambini e la stagione di spettacoli in matinée di ContattoTIG Teatro per le nuove generazioni.

Alla presentazione sono intervenuti il sindaco di Cervignano, Gianluigi Savino, Alessia Zambon, assessore comunale e Giuseppe Morandini, presidente di Fondazione Friuli, mentre il programma è stato illustrato da Giancarlo Velliscig (direttore artistico di Euritmica), Luisa Schiratti (co-direttore artistico CSS Teatro stabile di innovazione del FVG) e Giorgio Nogherotto (Cooperativa Bonawentura).

La stagione teatrale si apre il 17 novembre con Bella addormentata, con il  Nuovo Balletto di Toscana, fra le più rinomate formazioni di danza italiane, creata e diretta da Cristina Bozzolini. La regia e coreografia di Bella addormentata è di Diego Torelli che fa danzare sull’originale di  Tchaikovsky un ensemble di 15 giovani danzatori di talento. Con uno sguardo al classico di Petipa e ricercando al contempo chiavi di lettura più attuali, il Balletto di Toscana interpreta Bella addormentata come un “risveglio” che diventa per uomini e donne occasione per vedere il mondo con occhi, colori, cuore e pensiero nuovo.

Lo spettacolo è realizzato a Cervignano in collaborazione fra Associazione culturale Teatro Pasolini e  ERT Ente Regionale Teatrale – Circuito Danza FVG e Artisti Associati.

È con intenti non celebrativi ma con un coraggioso spirito di verità che hanno scelto di condividere questa inedita avventura Peppe Dell’Acqua, lo psichiatra che per trent’anni è stato al fianco di Franco Basaglia a Trieste, e una delle voci più popolari della radio Rai, Massimo Cirri di Caterpillar. Insieme racconteranno – il 1 dicembre –  “la vera storia di un’impensabile liberazione”, quel progetto di riforma “rivoluzionario” che si chiama legge 180, la prima a mettere per la prima volta (Tra parentesi) – come recita il titolo dello spettacolo – la malattia mentale e ridare una vita e una dignità ai malati.

Il più grande romanzo conosciuto sui banchi di scuola – I promessi sposi –  se ripreso in mano da adulti, rivela la sua straordinaria eccentricità rispetto ad ogni commento, svelando un contenuto coinvolgente, ironico, a volte spietato. E’ a questo che attinge Michele Sinisi in una rilettura per un cast formidabile di 10 attori (in scena il 12 dicembre) che sta girando l’Italia restituendoci con la forza del teatro, la potenza narrativa complessa e moderna dell’opera di Manzoni, l’impatto con la Storia e la commedia umana che la rende viva.

Davide Enia, autore, scrittore e regista italiano, è una delle voci più originali del teatro di narrazione. Il suo libro “Appunti per un naufragio” (edito da Sellerio) ha vinto di recente il Premio Mondello 2018. Dalla materia incandescente di questo libro di testimonianza poetica sulle migliaia di sbarchi a Lampedusa e sull’umanità che approda sulle sue coste, quando vi riesce – si è generato L’abisso (11 gennaio) il suo ultimo, formidabile ed emozionante, racconto per il teatro. La narrazione civile fa leva sulla forza evocativa degli antichi canti dei pescatori, intonati lungo le rotte tra Sicilia e Africa, sull’arte sublime e arcaica del cunto palermitano, dove l’elemento epico dallo scontro tra i paladini si sposta a un nuovo campo di battaglia: il mare aperto.

Le Lettere del Cuore, la celebre e attesissima rubrica di Natalia Aspesi sul Venerdì di Repubblica sono diventate uno spettacolo. E’ protagonista di un reading, il 23 gennaio, un alter ego quando mai calzante della celebre opinionista di costume: Lella Costa, sul palco fra scenografie ideate da Antonio Marras e accompagnata da canzoni di Ornella Vanoni, protagonista di in un viaggio attraverso la vita sentimentale e sessuale degli italiani, in un gioco di contrappunti, tra botta e risposta, che raggiunge tutte le sfumature, i diversi gradi d'intensità e di intimità.

La guerra dei Roses è il titolo di un romanzo del 1981 di Warren Adler reso celebre, otto anni dopo, dal successo del suo adattamento per il grande schermo con protagonisti Michael Douglas e Kathleen Turner.  Il teatro arriva in terza battuta trasformando il soggetto in una commedia raffinata e caotica al tempo stesso, comica e crudele, ridicola e folle. Nella prima versione italiana, a interpretare Mr e Mrs Rose ci sarà una coppia d’eccezione: Ambra Angiolini e Matteo Cremon. Diretti da Filippo Dini, li vedremo il 5 febbraio, credibili e affiatati nel dare vita ad una delle più potenti deflagrazioni umane: la separazione fra un uomo e una donna che si sanno odiare con la stessa forza con cui si sono amati.

Mike Bartlett, classe 1980, è un giovane pluripremiato drammaturgo inglese, autore di testi e drammi radiofonici di successo.

Un intervento è un suo testo tradotto in Italia da Jacopo Gassman e viene portato per la prima volta in scena dal regista Fabrizio Arcuri per una coppia di attori noti come Rita Maffei e Gabriele Benedetti (in scena il 27 febbraio).

Attraverso l’amicizia e le accanite discussioni di principio che legano A e B, Un intervento è un testo contemporaneo che chiama in causa le coscienze su temi di politica internazionale e ci fa riflettere su quanto accade nel mondo mentre le nostre vite continuano apparentemente come sempre, fra amori, tradimenti, amicizie, piccoli egoismi quotidiani.

Regalo di Natale è l’adattamento per il teatro di uno dei più bei film di Pupi Avati, con protagonisti Diego Abatantuono, nel suo primo assoluto ruolo drammatico, e Carlo Delle Piane e altri bravissimi attori italiani. Il teatro si appropria, giustamente, di una storia ideale per il palcoscenico: quella di quattro uomini che nella vita hanno giocato col destino e che, in un modo o nell’altro, hanno perso. In scena, il 16 marzo,  una formazione di attori formidabili, a partire da Gigio Alberti protagonista assieme a Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, per la regia di Marcello Cotugno.  

Un’antica storia ladina, il mito dei Fanes, e la narrazione di un regno pacifico inventato e governato dalle donne, distrutto dalla brama di potere e di dominio degli uomini: è il nucleo ispiratore del nuovo spettacolo di  Marta Cuscunà, Il canto della caduta, lo spettacolo di chiusura della stagione di prosa, il 4 aprile.

La straordinaria attrice e autrice monfalconese continua la sua ricerca sul femminile e di innovazione del teatro di figura, con la creazione di pupazzi e burattini di nuova generazione: in questo caso uno stormo di corvi animatronici  e una piccola comunità di bambini-pupazzo ispirati alla street art del duo di artisti tedeschi Herakut.

L’Associazione culturale Teatro Pasolini si fa promotrice anche di due eventi fuori abbonamento e a ingresso libero, per una libera e aperta partecipazione del pubblico in occasione di due ricorrenze civili: il 25 novembre, nella Giornata internazionale contro la violenza alle donne, al Teatro Pasolini  andrà in scena lo spettacolo Amorosi assassini, uno spettacolo scritto e interpretato dall’attrice Valeria Perdonò, accompagnata da Marco Sforza al pianoforte.

La storia vera di una donna sopravvissuta al femminicidio, Francesca Baleani,  fa da filo conduttore, intrisa di citazioni, canzoni e riflessioni. Da Esiodo alla Merini, da De Andrè a Gaber passando per Daniele Silvestri, Aristotele, Berkoff e il Trio Lescano, tra mamme, nonne e portinaie varie.

Uno spettacolo per non fare finta di niente, o almeno provarci. Per aprire una piccola riflessione sulla violenza sulle donne e sulle relazioni d’amore e le relazione che con l’amore non hanno nulla a che fare.   

 

Il 21 marzo è la volta della ricorrenza della Giornata mondiale della poesia

in collaborazione con Teatro nei Luoghi 2018, va in scena D’Ante litteram! Inferno 3,5,26. Per l’occasione, il reading dantesco ideato dal teatrino del Rifo acquista anche il senso di un sentito ed emozionante omaggio a Pierluigi Cappello, il poeta e amico scomparso un anno fa.

Al progetto D’Ante litteram Cappello aveva infatti dato fin dalla sua prima edizione un suo appassionato contributo come commentatore ed eccezionale esegeta dantesco dal vivo, ogni volta che gli era possibile, o attraverso lo schermo di un video, in versione registrata durante una serata del teatrino del Rifo di qualche anno fa.

Rivedremo così, grazie a quest’ultimo documento, Pierluigi Cappello e riascolteremo le sue parole mentre ci accompagna fra i versi di tre celebri canti dell´Inferno letti dagli attori Rita Maffei (canto terzo), Giorgio Monte (canto quinto), Manuel Buttus (canto ventiseiesimo) e con un accompagnamento musicale dal vivo.

I sette spettacoli musicali di quest'anno uniscono gli estremi delle latitudini e longitudini del vasto orizzonte musicale, annodando letteralmente generi e gusti, portando sul palco jazz, blues, world music, folk, canzone d’autore, con una confermata attenzione verso la musica, la poesia e la cultura friulana.

La prima serata, il 9 novembre, si apre con gli Huun Huur Tu, la formazione di musicisti e cantori che registra clamorosi sold-out in ogni teatro italiano e anche nella nostra regione. Il quartetto vive e suona la musica di un confine poco noto a molti, quello tra Siberia e Mongolia, usando strumenti a percussione e a corde, ma soprattutto una vocalità affascinante e misteriosa per i nostri canoni d’ascolto, con canti armonici rituali che sviluppano il suono laringeo, tipico delle antiche tradizioni sciamaniche asiatiche.

Si prosegue il 21 novembre con Maldalsabida, un progetto che nasce dall’incontro fra l’attrice Aida Talliente e il musicista Leo Virgili e con alcuni dei più creativi musicisti della scena regionale. Una ricerca che parte dal suono della lingua friulana, attraverso le parole di Pier Paolo Pasolini, Leonardo Zanier, Federico Tavan, Raffaele BB Lazzara; un idioma crudo e spigoloso ma anche infinitamente dolce nella sua dimensione più poetica, attraversando sentieri che scorrono dal blues, alla psichedelia, al dub e a melodie di “morriconiana” memoria.

Il 6 dicembre saranno i testi ricchi di affetti, emozioni e importanti messaggi a tema sociale del giovane cantautore romano Mirkoeilcane a riempire il teatro di novità. Giovane ma già pluripremiato con il suo primo album, uscito nel 2016, quest’anno la sua partecipazione al Festival di Sanremo con “Stiamo tutti bene” gli è valsa il premio della critica “Mia Martini”. Con una chitarra e la sua band sarà in grado di stupire, come già ha dimostrato di saper fare nel suo tour di successo.                     

In apertura di serata uno spazio dedicato a una interessantissima cantautrice goriziana con la sua voce e la sei corde: Paola Rossato, accompagnata da Sergio Giangaspero.

Dopo la pausa per le festività natalizie, il nuovo anno in musica inizia il 17 gennaio con un concerto proposto da una leggenda del jazz italiano: Franco D'Andrea al pianoforte, assieme a Daniele D'Agaro al clarinetto e Mauro Ottolini al trombone. Roots&Future è il titolo di questo ultimo progetto di D'Andrea, che ci porta nel cuore del suo straordinario pensiero musicale, libero da manierismi di sorta e costantemente alla ricerca di un'espressività autentica e profonda: una musica travolgente e coerente allo stesso tempo. Intensamente personale, completamente jazz.

Il 9 febbraio il Pasolini ospita uno dei più straordinari chitarristi al mondo: Marc Ribot. Insieme al suo quartetto di meravigliosi musicisti Marc propone un nuovo progetto, Songs of Resistance, che ruota attorno al concetto di “resistenza” come unica via per opporsi alle prevaricazioni che in questi tempi sembrano essere soverchianti. Ribot, che vanta collaborazioni con Costello, Springsteen, Veloso, Elton John, Robert Plant, e soprattutto con John Zorn, ha nel suo Dna il jazz e l’avanguardia e passa con naturalezza dalla sperimentazione alle canzoni, come in questo progetto. Ascoltare la sua versione inglese di “Bella Ciao”, con un arrangiamento dal sapore klezmer, sarà un’emozione esplosiva.

Il penultimo appuntamento stagionale vede salire sul palco, il 28 febbraio, un’artista eccezionale: GeGè Telesforo, in quartetto con tre jazzisti di livello: Deidda, Sanna e Santoleri. Telesforo, nato artisticamente con Renzo Arbore, è un innovatore della tecnica “scat” e l’unico in Italia a potersi fregiare del titolo di “Groove Master”. Polistrumentista, compositore, conduttore radiotelevisivo di grande talento, lo scatman foggiano è un artista davvero poliedrico e soprattutto un vocalist raffinato. Nominato Goodwill Ambassador Unicef per il suo impegno artistico a favore dei “bambini in pericolo”, il cantante arriva a Cervignano con una tappa del suo tour Soundz for Children.

La presentazione in anteprima nazionale del nuovo disco della North East Ska* Jazz Orchestra sarà l’evento conclusivo della stagione musicale. Il 26 marzo un’orchestra di venti elementi, che riunisce i più talentuosi musicis
i del Nordest, tra le realtà della scena ska-jazz italiana più innovative, si esibirà al Pasolini presentando questa nuova produzione, North East Ska Jazz Orchestra, che arriva dopo il successo di “Music for Marikana” (il video della loro versione di “Take Five” conta quasi due milioni di visualizzazioni su YouTube) e di “Stompin' And Rollin'”.

La programmazione cinematografica – a cura della Cooperativa Bonawentura in collaborazione con l’Associazione culturale Teatro Pasolini –  è ripresa il 29 settembre con Omicidio al Cairo (una storia ambientata nel contesto della cosiddetta primavera araba) e prosegue con uno dei titoli più attesi, L’amica geniale nei primi tre giorni di ottobre. Si tratta del primo passo di una coproduzione italo-statunitense che, con la regia di Saverio Costanzo, porta sul grande schermo e poi in una prevista serie televisiva la nota tetralogia di romanzi di Elena Ferrante, che tanto successo ha avuto in Italia e nel mondo. Presentato alla recente mostra del cinema di Venezia, il film ha riscosso ovunque un significativo interesse del pubblico e della critica e viene proposto a Cervignano a contrassegnare l’avvio della nuova stagione come evento speciale (5 euro rimane il costo ordinario del biglietto d’accesso).
Altro evento speciale sarà a fine ottobre la proiezione di un film sorprendente e commovente Nureyev, dedicato al più grande ballerino di tutti i tempi Rudolf Nureyev scomparso 25 anni fa e mai dimenticato.

Nel primo weekend di ottobre sarà proiettato un altro importante film recentemente uscito in prima visione, Sulla mia pelle, diretto da Matteo Cremonini e che ricostruisce gli ultimi giorni di Stefano Cucchi, una vicenda tragica che dopo nove anni non ha avuto ancora una risposta giudiziaria definitiva in un inquietante gioco di verità, occultamenti, reticenze ed ammissioni.

Numerosi significativi titoli seguiranno in palinsesto, selezionati anche sulla base del successo ai più importanti e prestigiosi festival di cinema internazionali (Berlino, Cannes, Venezia e Locarno).

Tra i film d’autore selezionati assieme al Circuitocinema, andranno prossimamente sullo schermo al lunedì sera:

22 ottobre La casa dei libri, sull’importanza del linguaggio e delle letture: una storia ambientata nell’immediato dopoguerra inglese, quando sembrava ci fosse l’urgenza della concretezza e spazi per la fantasia e la cultura.

29 ottobre Parole povere di Francesca Archibugi, che torna alla regia per raccontare senza filtri l’incontro personale con l’opera e la vita del poeta friulano Pierluigi Cappello prematuramente scomparso.

5 novembre BlacKkKlansman di Spike Lee, ambientato nell’effervescente America degli anni 70 ma guardando alle contraddizioni dell’America trumpiana odierna, il film brilla per l’eleganza ed equilibrio di un regista giunto alla maturità. Uno dei film più completi, coerenti e coraggiosi degli ultimi anni.

12 novembre Un affare di famiglia, del noto regista giapponese Hirozaku Koreeda. Palma d’oro 2018 al Festival di  Cannes, il film affronta il tema dei legami familiari che vanno al di là delle connessioni strettamente parentali ponendo al centro del discorso l’essenzialità dello stare assieme per poter affrontare la durezza della vita: una famiglia come scelta.

Si conferma infine anche in questa nuova stagione la proposta di alcuni titoli della serie La grande arte al cinema distribuita da Nexo Digital; così si porteranno sullo schermo ad esempio Salvador Dalì: la ricerca dell’immortalità e Klimt & Schile: Eros e psiche.

La stagione cinematografica sarà anche occasione per proporre anche opere di autori regionali o ambientate nella nostra Regione, a partire da Menocchio, nuovo film del regista friulano Alberto Fasulo, che non si può davvero perdere se si vuol riflettere su ciò che si intende per libero pensiero.

L’ideazione del disegno artistico e la realizzazione organizzativa della stagione si è il risultato dell’impegno dei soci dell’Associazione culturale Teatro Pasolini: il CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, curatore della stagione di teatro e danza e della stagione di ContattoTIG  Teatro per le nuove generazioni, l’Associazione culturale Euritmica per la stagione musicale, la Cooperativa Bonawentura per la programmazione cinematografica.

La stagione è realizzata con il fondamentale sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Cervignano, di Fondazione Friuli.

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