Formazione e lavoro in carcere: oltre la solidarietà

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redazione

4 Ottobre 2018
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Progetto “Officine del caffè”

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Mario Toniutti, vice presidente di Gruppo Illiria, azienda italiana di riferimento per la distribuzione automatica, ha raccontato al Salone della Responsabilità sociale d’impresa di Milano, il progetto Officine del caffè avviato nel Carcere di Bollate dal Consorzio Coven.

Il Consorzio riunisce 14 aziende del mondo del vending per un fatturato complessivo di oltre 205 milioni di euro e un totale di circa 1.600 dipendenti.

Toniutti ha illustrato il progetto Officine del caffè che impiega i detenuti del Carcere di Bollate nella riparazione e manutenzione della macchine OCS (office coffee system) del Consorzio. Il progetto ha previsto una fase di formazione in cui i tecnici di Coven, insieme a Lavazza, hanno illustrato le caratteristiche delle macchine da riparare, le varie fasi della manutenzione e le modalità di riparazione/sostituzione dei pezzi.

Partiti con 200 macchine del sistema FIRMA, sono seguite altre 200 macchine di altri sistemi. La fase della formazione è stata fondamentale perché si raggiungano gli standard qualitativi garantiti e ha permesso ai detenuti di acquisire delle capacità lavorative spendibili sul mercato, una volta terminata la reclusione.

L’obiettivo di Coven è estendere l’iniziativa anche ad altre carceri in Italia, permettendo a più soci di far parte di questo progetto: è dimostrato infatti che i detenuti che lavorano in carcere acquisiscono delle competenze che li rendono più sicuri e capaci di affrontare il mondo esterno quando escono e quindi hanno più possibilità di non essere recidivi.

Oggi, grazie a questa esperienza, è riconosciuta l’importanza di una costante collaborazione fra mondo esterno e interno al carcere, per permettere ai detenuti un reintegro nella società e in qualche modo anche l’opportunità di restituire alla società il danno fatto. 

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