Rinnovamento alla vita

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redazione

20 Marzo 2019
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Natura e primavera

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Quali sono le parole che vi vengono in mente quando si parla di primavera? Rinascita, profumo, luce, colore, vita. La natura si risveglia in tutta la sua bellezza: fiori, animali, alberi, anche l’acqua dei fiumi e del mare, il cielo e le nuvole cambiano il loro colore. Il 21 marzo, equinozio di primavera, apre ufficialmente la stagione più dolce dell’anno ma anche un magico portale che ci conduce alle feste e alle tradizioni degli antichi popoli.

Equinozio, equum nocti ovvero uguale alla notte: questo raro equilibrio era considerato un momento potente per i rituali sacri, e i fiori non potevano mancare. Già nel 2700 a.C. in Egitto si festeggiava Sham El Nessim, “fiutare il vento”, che segnava l’inizio della primavera egiziana; era un rinnovamento alla vita, la più antica cerimonia per i contadini e serviva per ringraziare gli dei del raccolto. La festa non aveva una data fissa e la sua celebrazione veniva annunciata ogni anno, il giorno precedente, ai piedi della piramide di Cheope.

Per i Celti, due erano le “porte della natura” che portavano alla parte più buia e alla parte più luminosa dell’anno ed erano rappresentate da Samhain e da Beltane. Nella notte fra il 31 gennaio e il 1° febbraio veniva festeggiato un “tempo di mezzo” fra buio e luce: Imbolc. Era questo il momento in cui propiziare l’arrivo della primavera e il ritorno della vita sulla terra.

In Grecia e in tutto il mondo ellenico venivano festeggiate le Adonie, momento in cui la natura si rigenerava. Per la festa si innaffiavano con dell’acqua tiepida i semi piantati nei vasi per aiutarli a crescere più rapidamente. I Romani ebbero sempre una particolare predilezione per le celebrazioni legate alla natura: Flora, la dea coronata di fiori, aveva la funzione di proteggere i cereali e le piante utili all’alimentazione, compresi gli alberi da frutto, nel momento delicatissimo della loro fioritura. A lei venivano dedicate i Floralia o Ludi Florales, organizzati fra aprile e maggio; la prima celebrazione risale al 238 a.C.

Primavera dunque, la stagione del risveglio, un’esplosione di colori e profumi dei fiori appena sbocciati e degli alberi che germogliano… una vera e propria liberazione dalla brutta stagione. In compagnia di Flora proviamo a osservare con altri occhi lo spettacolo degli alberi da fiore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mandorlo: simbolo di rinascita e resurrezione è il primo a dare il segnale che finalmente l’inverno sta finendo; i suoi fiori portano il numero 5 dell’armonia nei petali e il suo frutto, la mandorla, ha ispirato fin dall’antichità simboli divini. È stata considerata l’essenziale celato sotto l’apparenza, il cuore dell’essere. La sua forma infatti riporta alla Genesi e alla geometria sacra. Sappiamo che la Creazione corrisponde a uno schema formato da un insieme di cerchi che porta il nome di Fiore della Vita; quando i primi due cerchi si intersecano creano una forma che viene chiamata Vesica Piscis, ovvero Mandorla Mistica, considerata anche il “grembo materno dell’universo”.

Ciliegio: albero che porta il simbolismo della nascita perché capace di crescere prima e in modo più sgargiante degli altri, in greco era detto kérasos. In Giappone fin da tempi antichissimi viene celebrata una ricorrenza in cui il ciliegio è unico protagonista, l’Hanami, la festa dell’osservazione dei fiori: è la celebrazione della rinascita della natura, espressa dai fiori di ciliegio e anche dell’essenza effimera della vita espressa dalla fioritura molto breve.  Chiamato anche Sakura, il fiore è simbolo di pace interiore e il suo frutto, la ciliegia, è simbolo di riarmonizzazione energetica, dona serenità e tranquillità interiore.

Nella Natura si cela la Creazione.

Buona armonia

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