A Udine le anime perdute di Mosul

imagazine_icona

redazione

9 Aprile 2019
Reading Time: 4 minutes

“Isis, Tomorrow” proiettato a vicino/lontano

Condividi

«L’Isis ha perso Mosul. Ma è davvero sconfitto?» Se lo chiedeva qualche mese fa la giornalista Francesca Mannocchi, introducendo alla Mostra del Cinema di Venezia il film Isis, Tomorrow. The Lost Souls of Mosul, realizzato a quattro mani con il fotografo Alessio Romenzi. Quella domanda resta di inquietante attualità all’indomani della caduta di Baghuz, l’ultima roccaforte degli jihadisti espugnata un paio di settimane fa. La vera guerra, per chi la vive e per chi sopravvive, inizia il giorno dopo la proclamata vittoria: si stima che più di 2 mila bambini e di mille donne siano detenuti nelle carceri siriane, irachene e libiche con l’accusa di aver avuto il proprio padre o il proprio marito tra le file dello Stato islamico.

Il film nasce dalle domande che ogni giorno si sono fatte più insistenti durante l’epilogo della guerra contro l’Isis e che ci accompagnano adesso nelle faticose fasi del dopoguerra: cosa è necessario fare per salvare le centinaia di migliaia di bambini cresciuti per tre anni sotto l’Isis, e come scongiurare la possibilità che questi bambini siano il terreno fertile del terrorismo di domani?  Bambini, mogli, parenti dei civili, la maggior parte educati alla violenza e al martirio, sono vittime del ‘contagio’ totalizzante dell’Isis: sono le armi che lo Stato islamico lascia in eredità per il futuro, eredi di un mondo diviso a metà, da un lato gli jihadisti e dall’altro lato gli infedeli da sterminare. Isis, Tomorrow, prodotto da FremantleMedia Italia con Rai Cinema, sarà fra gli eventi centrali, venerdì 17 maggio, della 15^ edizione di vicino/lontano dedicata al tema del “contagio”, parola chiave chiamata a scandire dal 16 al 19 maggio incontri, dibattiti, conversazioni, conferenze, lezioni, letture, mostre, spettacoli e proiezioni, che per quattro intense giornate, nel centro storico di Udine coinvolgeranno alcuni dei maggiori protagonisti della cultura e dell’informazione nazionale e internazionale.

L’appuntamento è alle 18.30, nella Chiesa di San Francesco. Alla proiezione del film, distribuito da ZaLab, seguirà un dibattito che impegnerà gli autori Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi, insieme al sociologo Stefano Allievi. Come scongiurare la possibilità che questi bambini siano il terreno fertile del terrorismo di domani?

Isis, tomorrow esplora le conseguenze non solo materiali ma soprattutto morali, che incidono sulle vite dei soggetti più vulnerabili: donne, per lo più vedove, e bambini, orfani. Isis, tomorrow ha dato voce ai parenti dei civili morti in guerra e ai parenti dei combattenti, i miliziani del Califfato, ma anche alle loro vittime e a chi li ha combattuti. Donne e bambini, addestrati a diventare kamikaze, oggi portano sulle spalle il peso di essere stati educati a uccidere i propri vicini e a far sopravvivere l’ideologia per farla rinascere dalle ceneri dei padri. Isis, tomorrow segue i destini delle famiglie sopravvissute dei combattenti nella complessità del dopoguerra, fra marginalizzazione e stigma, vendette e ritorsioni quotidiane, violenza come sola risposta alla violenza.  Sul destino di questi bambini – i figli dei carnefici – sulla loro salvezza e sul perdono che verrà loro concesso o negato dai figli delle vittime, si gioca il futuro dell’Iraq e il futuro di un movimento terroristico che rischia di rigenerarsi dalle medesime radici che gli hanno dato vita anni fa.

 

Francesca Mannocchi, reporter e giornalista, collabora da anni con numerose testate italiane e internazionali e televisioni. Il suo lavoro si concentra sul racconto di migrazioni e zone di conflitto. Ha realizzato reportage da Iraq, Libia, Libano, Siria, Tunisia, Egitto, Afghanistan. Ha seguito e raccontato la difficile transizione postrivoluzionaria in Libia, le guerre a Gaza, il colpo di stato in Egitto del 2013, le guerre per liberare Sirte e Mosul dall'occupazione dell'Isis. Ha vinto il Premio Giustolisi con un'inchiesta sul traffico di migranti e sulle carceri libiche e il Premiolino 2016, il principale premio giornalistico italiano. È in libreria con Io Kahled vendo uomini e sono innocente (Einaudi 2019). 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alessio Romenzi, fotografo. Le sue foto appaiono sulle pagine delle maggiori testate internazionali: Time Magazine, International Herald Tribune, Los Angeles Times, Newsweek, L’Espresso, Der Spiegel, Paris Match e Stern. Il suo lavoro si focalizza su guerre e fenomeni migratori. Ha raccontato le primavere arabe prima di dedicarsi al conflitto siriano. È stato uno dei primi fotografi in grado documentare le proteste contro il regime di Bashar al-Assad e poi la guerra di Siria. Recentemente si è dedicato al fenomeno migratorio in Libia e alle guerre per liberare Sirte e Mosul dall’occupazione dell’Isis. Ha vinto il World Press Photo e numerosi altri premi internazionali tra cui Picture of the Year, Premio Baldoni, Premio Dolega.

Visited 3 times, 1 visit(s) today
Condividi