Il Conservatorio Tartini suggella le relazioni tra Italia e Serbia

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redazione

10 Aprile 2019
Reading Time: 3 minutes

Al via un programma di concerti congiunti

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Al via la celebrazione dei 140 anni delle relazioni diplomatiche fra Italia e Serbia: una ricorrenza che, da Trieste, si appresta a onorare il Conservatorio Giuseppe Tartini, incaricato della cura e organizzazione di un cartellone concertistico dalle Ambasciate di Belgrado (Serbia) e Podgorica (Montenegro).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si tratta di un programma di concerti congiunti in programma fra aprile e giugno 2019, ufficialmente inserito dalle Ambasciate nel cartellone degli eventi chiamati a celebrare i 140 anni delle relazioni diplomatiche italo-serbe. I concerti sono affidati a musicisti italiani, serbi e montenegrini, docenti nelle istituzioni di Alta formazione Musicale dei tre Paesi. Si parte giovedì 11 aprile alle 19 nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Belgrado, dove si esibirà un Trio di vere ‘all stars’, con Meri Bojic Radajcic al pianoforte, Ljubisa Jovanovic al flauto e Sergio Lazzeri al fagotto con musiche di Vivaldi, Donizetti e Beethoven, con successiva replica a Podgorica sabato 13 aprile.

La rassegna prevede fino a giugno concerti congiunti con i docenti delle Accademie di Novi Sad, Belgrado e Cetinje e del Conservatorio Tartini: fra i protagonisti anche il pianista Giuseppe Albanese, l’arpista Nicoletta Sanzin e il Duo pianistico Teresa Trevisan-Flavio Zaccaria.

Ma c’è di più: grazie al sostegno della legge di cooperazione culturale Italia-Serbia, il Conservatorio Tartini promuove, in collaborazione con le Accademie di belle arti di Venezia e Belgrado, una suggestiva miscela di animazione e live music performance curata dal Prof. Igor Imhoff di Vivacomix, dedicata alla figura dell’inventore e fisico serbo Nikola Tesla: l’evento sarà proposto giovedì 18 aprile  nella sede dell’Accademia di Belgrado, coinvolgendo  due docenti e due studenti della Accademia di Venezia e la violista Dragana Gajic del Conservatorio Tartini. La performance live ripercorrerà le tappe, il conflitto con Edison, l’avventurosa vita in costante bilico tra scienza e magia, solitudine e inesorabile declino. Intanto, nell’ambito delle partnership fra il Tartini e le istituzioni culturali balcaniche, è già in vista per giugno 2020 il debutto di una coproduzione internazionale con una opera contemporanea basata su una partitura originale dedicata a testi di Galileo.

L’incipit delle celebrazioni per le relazioni diplomatiche fra Italia e Serbia a Trieste ha preso il via al Conservatorio Tartini con il concerto Trieste-Belgrado promosso grazie a LoLa, software ideato e sviluppato dal Tartini per suonare simultaneamente in diverse location. Così la violinista Qerimaj Kloudennas si è esibita nella sala Tartini a Trieste, e contemporaneamente  la pianista Natalija Mladenovic suonava nella grande sala concerti  della Facoltà di Musica della Università di Belgrado.

«Il coinvolgimento del Conservatorio Tartini nel programma di celebrazioni italo-serbe – spiega il Direttore del Tartini Roberto Turrin è stato annunciato alla presenza del Console Generale di Serbia a Trieste Ivana Stojiljkovic e a Belgrado del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Davide Scalmani. La vocazione internazionale del Conservatorio di Trieste si è tradotta anche nella costante implementazione degli scambi Erasmus di mobilità per studenti e docenti: grazie alla comune partecipazione Italo- serba al programma Erasmus+K107 per il biennio 2017-19 è stata davvero intensa la mobilità verso le università di Novi Sad e Belgrado, e viceversa: 14 gli studenti e 9 i docenti serbi arrivati finora a Trieste».

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