Energia dai fondi di caffè: il Giappone studia il Friuli

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redazione

15 Luglio 2019
Reading Time: 2 minutes

Il progetto di CDA

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Il progetto di CDA – Cattelan Distributori Automatici per il recupero e il riutilizzo dei fondi di caffè trasformati in pellet come fonte energetica nelle stufe pirolitiche, già premiato in passato in Italia con il Good Energy Award, è arrivato sul tavolo dei ministri economici riuniti lo scorso giugno a Tsukuba per il G20 del Giappone.

Per il valore scientifico dello studio, nato dalla collaborazione dell’azienda con l’Associazione Animaimpresa e con il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Udine (tramite lo spin off Bluecomb) e il carattere di economia circolare, il caso è stato scelto dal Ministero dello Sviluppo Economico tra le best practice italiane per l’Inventory of Business examples for sustainable and inclusive growth – Esempi di crescita economica sostenibile ed inclusiva e sarà pubblicato sul sito del METI, il Ministero dell’Economia del Commercio e dell’Industria giapponese.

I criteri che ne hanno determinato la selezione sono: l’essere un progetto che abbia un impatto sociale attraverso l’introduzione di nuove tecnologie e di modello economico, che dia un contributo alla comunità locale in termini di sostenibilità, che possa avere una dimensione internazionale e che, secondo lo spirito del modello giapponese Sanpo-Yoshi, tre parti del sistema siano soddisfatte: il produttore, il consumatore e la comunità.

“Orgogliosi di questa opportunità – dichiara Fabrizio Cattelan, CEO di CDA – che premia la filosofia di un’azienda che deve certo fare utili e fatturato ma che si impegna per la propria comunità, per l’ambiente, per la sostenibilità”.

È di questi giorni anche la chiusura di bilancio: il trend di crescita è positivo e registra per il 2018 un incremento del 5% rispetto al 2017, attestandosi su un valore complessivo di quasi 10 milioni di euro. Un risultato di rilievo, se rapportato all’estensione del mercato di riferimento che è quella del Friuli Venezia Giulia e del Veneto Orientale dove CDA ha 2535 clienti attivi, 46 automezzi di proprietà, un parco macchine complessivo di 6.000 unità, 1.300.000 prodotti locali o a km zero distribuiti nell’ultimo anno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra i recenti obiettivi raggiunti, che evidenziano un percorso di continuo miglioramento e di approccio etico, si può citare anche l’assegnazione del nuovo livello del rating di legalità, passato da 1 stella e 2 ++ (più)  per il 2018 a 2 stelle e 1 + per il 2019.

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