Alla riscoperta dell’inno del Friuli Venezia Giulia

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redazione

8 Aprile 2020
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Il testo “Decima Regio”

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Il musicista e direttore d'orchestra friulano Francesco Gioia si sta occupando della riscoperta dell'inno del Friuli Venezia Giulia, Decima Regio (clicca qui per leggere la partitura per eseguirlo).

L'inno del FVG fu scritto nel 2004 da Giovanni Canciani (1936-2018), fu donato alla Regione nel 2005 e accolto con un concerto di presentazione alla Basilica delle Grazie di Udine, alla presenza dell’allora presidente della Regione, Riccardo Illy. Da allora l'inno è scomparso, non eseguito e non ascoltato da nessuno per 15 anni.

“Assieme al figlio del Maestro, Daniel Canciani, oggi – spiega Gioia – mi sto dando da fare affinché il messaggio di unità, libertà, ricchezza storica e fratellanza insito nell'inno (oggi più che mai importante in un momento di crisi come quello che viviamo) sia conosciuto. Il testo mira infatti all'unità e alla coesione di tutta la variegata popolazione del Friuli Venezia Giulia, mantenendo ciascuno le proprie tradizioni e la propria identità culturale, raccolti in un unico grande popolo ricco di storia e proiettato verso il futuro”.

“Giovanni Canciani – conclude Gioia – si è speso per tutta la vita con immensa generosità, con anima e corpo per la cultura e per i giovani, senza cercare mai il tornaconto personale. Dotato di un livello culturale altissimo, guardava all'altro come un fratello da incoraggiare, esercitando quella che lui chiamava filosoficamente la “carità intellettuale”, ossia donare affinché ci si possa affrancare dal bisogno. La sua memoria merita senz'altro attenzione: per questo confidiamo che, alla fine di questa grave pandemia, la Regione dia definitivo riconoscimento e visibilità a questo brano”.

 

Testo:
Decima regio, romana filia, aquilejensis patria,
Per vias tuas mundus cognovit humanitatis cultum.
Hodie simul, julia regio, in europea patria,
Proximis tuis, porrigis manum in unitatis spiritu.

Traduzione:
O decima regione, figlia di Roma, patria d'Aquileja,
Attraverso le tue strade (consolari) il mondo ha conosciuto la civiltà.
Oggi similmente, o regione giulia, nella patria europea
Ai tuoi confinanti porgi la mano, nello spirito dell'unione.

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