Teatro, il CSS rinnova la direzione artistica

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redazione

17 Giugno 2020
Reading Time: 3 minutes

Ufficializzato l’ingresso di Fabrizio Arcuri

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CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e Accademia degli Artefatti, la compagnia romana fondata nel 1991 dal regista Fabrizio Arcuri, si sono unite da quest’anno per diventare un unico Centro di produzione teatrale, grazie a un accordo di fusione sostenuto e riconosciuto dal MiBACT – Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo che permetterà alle due realtà e strutture una nuova fase di sviluppo e crescita.

La fusione è il traguardo di un percorso di collaborazione intrapreso negli ultimi 10 anni, con le ospitalità dei lavori della compagnia romana a Teatro Contatto e con i primi sostegni produttivi ai suoi progetti, fino alla più recenti co-produzioni e produzioni di spettacoli che portano la firma del regista Fabrizio Arcuri.

La fusione con Accademia degli Artefatti ha determinato anche un nuovo assetto della direzione artistica del CSS, storicamente espressione di un collettivo di persone, e in cui da quest’anno fa il suo ingresso lo stesso Fabrizio Arcuri, unendosi agli attuali co-direttori artistici CSS Alberto Bevilacqua, Rita Maffei, Fabrizia Maggi e Luisa Schiratti.

Con questo nuovo assetto il CSS è pronto a presentare e avviare il progetto per crescere e creare nuove opportunità per la città di Udine, per il FVG e a livello nazionale e internazionale.

Il CSS ha ideato un piano d’azione che ha il respiro di un intero anno, dal titolo Contatto 365 – Blossoms/Fioriture, un concept simbolico per lo spirito di rinascita che il CSS contribuirà a riportare nella vita artistica e culturale, con creatività e sensibilità per l’innovazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il progetto del CSS riparte da luglio e fino a dicembre 2020 avrà uno sguardo dedicato alla città, ai suoi spazi, alle comunità, ai suoi abitanti, al suo immaginario, alle sue storie. Il dettaglio del programma presentato nei prossimi 15 giorni, per coordinarsi con la presentazione del cartellone di UdinEstate, anticipando oggi solo uno degli eventi d’apertura.

La Chiesa di San Francesco dal 10 luglio ospiterà infatti un evento italiano creato da Mario Martone a partire dal testo teatrale di Bernard Marie Koltès, Nella solitudine dei campi di cotone. Si tratta di un’installazione abitabile in forma di labirinto in cui entrano due spettatori per volta, riallestita per l’occasione da Fabrizio Arcuri.

Con la riapertura dei teatri, può riprendere anche il percorso di teatro partecipato curato da Rita Maffei con gli oltre 80 cittadini “esperti di vita quotidiana” che da alcune stagioni stanno appassionandosi all’esperienza teatrale. Dal 22 giugno, il laboratorio di teatro partecipato si sposta dalla rete dove ha continuato a dialogare e creare durante il lockdown a nuovi incontri dal vivo in vista del debutto estivo di un dispositivo che prevede un percorso a piedi o in bicicletta con visioni e ascolti per spettatori singoli.

La produzione CSS adotterà alcune creazioni internazionali per realizzarne la versione italiana, come produrrà performance il cui concept si deve a importanti protagonisti della scena internazionale create per artisti italiani e attivi nella nostra regione.

A settembre Contatto 365 darà il suo contributo a ESOF 2020 – Trieste capitale europea della scienza, con I misteri della luce 1.0, esperienza performativa in Virtual Reality (VR), realizzata in collaborazione con l’ Università degli Studi di Udine (Didattica della Fisica) per una ricognizione sull’utilizzo della VR in ambito didattico e universitario, mentre lo sviluppo di contenuti prototipali in VR si deve ai VR artist di Virtew con cui il CSS ha aperto un forte partenariato per lo sviluppo della narrazione in VR.

Con il mese di luglio potranno essere riavviate anche le Residenze del progetto Dialoghi Residenze delle arti performative a Villa Manin.
Gli spazi prove e la foresteria si preparano a ospitare le ultime 10 compagnie e formazioni artistiche ridotte che concluderanno il progetto del secondo triennio di Residenze trasformando Villa Manin in un cantiere di creazione, di start up per artisti emergenti e più affermati.

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