Gradisca, gli artisti del FVG colorano la Spazzapan

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redazione

19 Giugno 2020
Reading Time: 2 minutes

Inaugura la mostra “Ritorno al colore”

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Da sabato 20 giugno fino al 6 settembre alla Galleria regionale d’arte contemporanea “Luigi Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo è visitabile la mostra “Ritorno al colore”.

Si tratta di ventuno opere di altrettanti artisti del Friuli Venezia Giulia, che assieme alla collezione permanente su Luigi Spazzapan e sulle sue opere legate al comodato Corgnati, formano un percorso artistico attraverso cui la Galleria riapre tutti i suoi spazi espositivi.

Piuttosto che privilegiare un ordine cronologico o tematico, si è deciso di lavorare sui cinque diversi ambienti della Galleria, alla ricerca di corrispondenze o contrasti, affinità tematiche o peculiari relazioni cromatiche tutte volte a valorizzare le opere attraverso inediti colloqui.

L’allestimento

L’aerea scultura in bronzo Danzatrice di Ugo Carà, connotata dallo stile di questo maestro del ‘900, è messa in relazione con la dinamica litografia Gabbiani di Pizzinato che, a sua volta, si oppone al Paesaggio del Collio di Cesare Mocchiutti, pittore dalla connaturata capacità di creare particolari giustapposizioni coloristiche. Sull’ultima parete della sala il potente lavoro di Graziano Negri, Bianco su giallo, giallo acido e bianco, è in rapporto con una dettagliata e minuziosa composizione geometrica di Massimo Bottecchia.

La sala attigua invece è tutta incentrata sul contrasto tra la pittura di matrice astratta e concettuale di Ciussi, Palli e Paolini, rappresentati con opere omologhe per timbro cromatico, e la potenza volumetrica della scultura I Loti del 1961 di Pino Mucchiut, in cui componenti organiche e realistiche si fondono a quelle simboliche.

È poi la volta del binomio Doliach e Di Iorio, con tre opere di grande formato che dimostrano come entrambi sappiano orchestrare colori e segni in composizioni assieme allusive, potenti e liberatorie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Al centro della quarta sala, il Portrait di Franco Dugo ci informa di una eccezionale perizia tecnica utilizzata per tratteggiare un intenso ritratto che calamita l’attenzione. Accanto a esso non si poteva che allestire opere di forte impatto: coloristico, per Mario Padovan, con il suo Rosso 00230/644 e segnico, con il grande ed espressivo Il Perdon di Barbana di Mocchiutti.

Il percorso si conclude con opere che nel blu e nero trovano assonanze e atmosfere notturne congiunte. Sono qui riuniti Accordi azzurri su nero di Romeo Daneo, la Composizione di Gianna Marini e Gabbia di Aldo Colò.

Orari: da mercoledì a domenica 10-13 / 15-19.

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