Un patrimonio da salvare

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Livio Nonis

21 Dicembre 2020
Reading Time: 2 minutes

Villa Antonini Belgrado

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Entrare è molto pericoloso: l'incuria e il tempo stanno facendo valere la propria forza distruttiva nei confronti della maestosa villa Antonini Belgrado, a Saciletto, una delle sette frazioni di Ruda.

Chi ha avuto il coraggio di varcare la soglia di questa che era una splendida villa di ispirazione palladiana, ha trovato, purtroppo, condizioni di fatiscenza e degrado che in certi punti rendono molto pericoloso il passaggio.

Ci sono cedimenti che interessano sia il pavimento, sia le coperture e sono molto evidenti, tanto che l’associazione Cervignano Nostra, assieme al Comune di Ruda, ha avviato da tempo una raccolta firme in favore di una petizione per salvare il complesso.

Chi è stato al suo interno, ha potuto ammirare un orologio, un unicum delle ville Antonini: non se ne trova uno simile nelle altre tre realizzate. L'orologio si trova sull'abside del '700, epoca in cui di orologi strutturati in questo modo non se ne trovano, collocato in una posizione pericolosa per chi volesse andare a ripristinare gli ingranaggi che potrebbero essere ancora funzionanti.

Affreschi datati 1700/1800 nella sala, cosiddetta, della musica, ancora belli e intatti, ma chissà per quanto tempo? Un ampio squarcio nel tetto offre impietoso, all'inclemenza del meteo, gli interni della villa.

La storia e la cultura sono passate anche da queste parti: perché disperderle? Ecco cosa si legge in un cartellone a fianco villa Antonini Belgrado.

Il complesso architettonico è costituito dal corpo gentilizio e dagli annessi rustici che, con il primo, definiscono il cortile d'onore. Un altro edificio rustico definisce una distinta corte di servizio. La villa è circondata da un parco che, a oriente, è attraversato dalla roggia Brischis. Il nucleo centrale dell'edificio risale ad anni compresi tra la fine del XVI secolo e gli inizi di quello successivo. L'impostazione planimetrica del complesso a “U” è di impronta classica e d'ispirazione veneta. Il corpo originario possiede la facciata principale tripartita con la parte centrale rialzata e timpanata.

Il prospetto posteriore presenta una fascia centrale non timpanata nella quale si aprono tre livelli di trifore completate, al piano nobile, da un balcone in pietra.

La vegetazione, che non conosce limiti, cammina, entra dappertutto, ignara dell'arte e della storia che un tempo hanno percorso queste vie.

Un gruppo di volontari ha iniziato “una battaglia”, cominciando a pulire l'erba che circonda questa villa, ma non sono mai entrati all’interno.

Nessuno li obbliga, nessuno ha ordinato di pulire e tenere in ordine la zona; vanno armati di pochi attrezzi ma di tanta buona volontà e tanta voglia di proteggere questa opera d'arte, con la speranza che non vada a finire come molte altre: un rudere dove non si può fare più nulla.

Per chi volesse collaborare alla pulitura del luogo basta contattare Riccardo al numero 393 0097578.

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