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Music

Drops

Quattro protagonisti del jazz italiano e mondiale si riuniscono per uno spettacolo unico
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Sacile
Teatro Zancanaro, viale Zancanaro 36
30/11/13
21
328 6247734
15-18

Dopo aver ripercorso con Simone i pezzi classici del repertorio della madre Nina, Sacile - Il Volo del Jazz torna alla sperimentazione e alle commistioni inedite, con un concerto dedicato al progetto “Drops”. Sul palco del Teatro Zancanaro saliranno due tra i più apprezzati jazzisti italiani, Tino Tracanna e Roberto Cecchetto, riuniti in un insolito trio con un mago dell’elettronica e dell'hip hop internazionale, Bonnot, al secolo Walter Buonanno, componente e produttore della formazione romana di hip-hop militante Assalti Frontali. Per la data di Sacile con loro sul palco, a completare il mix, la tromba di Paolo Fresu, che con Tracanna collabora da una vita.

Drops è un progetto e un disco che riunisce il sax di Tino Tracanna e le chitarre di Roberto Cecchetto con i sintetizzatori di Bonnot e le incursioni della tromba e del flicorno di Fresu. Il risultato è uno dei più riusciti connubi, non solo a livello italiano, tra jazz ed elettronica. Con l’apporto di altri generi ancora, dalla world music all’hip hop. Ad accomunare il gruppo c’è la voglia di sperimentare, ma con intellingenza, non perdendo mai di vista il piacere degli ascoltatori. L’improvvisazione è affidata a Tracanna e Cecchetto, che si alterna tra chitarra acustica ed elettrica. Bonnot è l’alchimista, il motore ritmico del gruppo. Dall’unione di talenti dalla personalità così forte nasce un lavoro formalmente impeccabile, con basi hip-hop/jungle, ambient/drum’n'bass, fiati in bilico tra free jazz e incursioni davisiane, una chitarra che sembra in gran parte rifarsi a un immaginario latino. Il disco si apre con Project one, pezzo imponente grazie alla varietà di suoni presenti: una tromba che si fonde a sonorità drum ‘n bass, archi e una chitarra profonda che trasporta subito in Medio Oriente. 

Scrive Tracanna nel manifesto programmatico del progetto: "Drops è basato sull’incontro tra sostanze musicali completamente diverse.  I musicisti, mettendo in discussione il proprio background, fanno incontrare tra loro sonorità e linguaggi, apparentemente inconciliabili, attraverso un dialogo intorno al problematico, babelico ed insieme entusiasmante caos del mondo di oggi. Così voci, frammenti d’Africa, ectoplasmi classici, monumentali hip hop, morbide melodie, spasimi elettronici si intrecciano in un ipotetico viaggio rasoterra, intorno al mondo, alla velocità del pensiero. L’improvvisazione tra i musicisti tende poi i fili di un senso musicale non certo preordinato ma sorprendentemente concreto."