L’esposizione della Galleria Spazzapan costituisce una sezione di una più ampia iniziativa dedicata a Cesare Mocchiutti che coinvolge altre istituzioni e realtà del territorio, quali la Biblioteca Statale Isontina, la Galleria la Fortezza di Gradisca d’Isonzo, lo Studio Faganel di Gorizia, la Corte dell’Arte di Gorizia.
In Galleria sono esposti disegni e dipinti dell’artista riferiti ai suoi temi più cari incentrati sulla memoria dei luoghi e dei personaggi della propria infanzia: racconti di campi, boschi, steccati di campagna, alberi di cachi, merli e civette che si accompagnano alle figure di bracconieri, pescatori di gamberi, uccellatori, girovaghi e cantastorie.
Ricordi degli anni ottanta, novanta e degli inizi del nuovo millennio, che ritornano fissati nel perentorio bianco e nero delle divagazioni grafiche dominate dalla granitica figura del bracconiere plasmata sulla forma di un’anima impregnata dagli aspetti della terra.
La vita del paese cresciuto sull’antico confine delle rive dello Judrio si condensa nell’immagine di cortili protetti da steccati con i gelsi i cui rami nudi si protendono verso il cielo come un gioco pirotecnico. Dal bianco e nero dei fogli si passa all’esplosione di colore delle tele con l’albero di cachi preso d’assalto dai corvi. Anche la notte si illumina: ora con i lividi riverberi del mascherone ricavato dalla zucca, ora con il bagliore di un incendio alle spalle della figura incandescente del bracconiere visto controluce. Una sintesi di gesto e colore che rinnova folgoranti evocazioni emotive condensandosi in una inesausta ricerca espressiva.