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Meeting

Il fantastico mondo dei burattini

IlfantasticomondodeiburattiniMariaSignorelli2.jpg
Cordenons
Auditorium Moro, via Traversagna 4
10/01 e fino al 27/02
da lunedì a venerdì 9-13/15-19, sabato 15-19

GLI SPETTACOLI

Sabato 10 gennaio ore 17 - Centro Culturale Aldo Moro, Cordenons:

Gaspare Nasuto in Pulcinella INGRESSO LIBERO

 

Domenica 11 gennaio ore 16,15 - Teatro Miotto, Spilimbergo:

Compagnia Walter Broggini in Pirù e il Cavaliere di Mezzotacco

 

Domenica 18 Gennaio ore 16,15 - Auditorium Concordia, Pordenone:

Tangram in Fuochista Raccontastorie!

 

Domenica 25 gennaio ore 16,15 - Centro Culturale Aldo Moro, Cordenons:

Compagnia Walter Broggini e Emmeci Associazione Culturale in Paolino e il Po

 

Mercoledì 28 gennaio ore 17,00 - Auditorium Concordia, Pordenone:

La Contrada in Alice nel paese delle meraviglie

 

Sabato 31 gennaio ore 20,30 -  Teatro Gozzi, Pasiano di Pordenone:

Ortoteatro in Le peripezie di Arlecchino nato affamato

 

Domenica 1 febbraio ore 16,15 - Auditorium Concordia, Pordenone:

Teatro Invito in Hansel e Gretel

 

Domenica 8 febbraio ore 16,15 -  Teatro Miotto, Spilimbergo:

Compagnia Paolo Papparotto in La strega Rosega Ramarri

 

Giovedì 12 febbraio ore 17,00 - Auditorium Concordia, Pordenone:

Cooperativa Teatrale Prometeo in Brillantina

 

Domenica 15 febbraio ore 16,15 - Centro Culturale Aldo Moro, Cordenons:

Ortoteatro in Fiabe Dolci, Dolci Da Fiaba

 

CONFERENZE

Serate di approfondimento per insegnanti, operatori teatrali e appassionati

 

13 gennaio  ore 20,45  Il passaggio dalla Tradizione al Moderno nel Teatro di burattini e marionette italiano  negli Anni 50’ – 70’

incontro con Piergiorgio Nosari, critico teatrale e saggista

 

23 gennaio  ore 20,45 In tournée con Otello Sarzi

incontro con Carlo Pontesilli, attore e fondatore di Ortoteatro

 

10 febbraio  ore 20,45 Burattini in educazione

Incontro sull’utilizzo del burattino nella scuola dell’infanzia e primaria con Walter Broggini, burattinaio e formatore

 

LABORATORI

 

Laboratori per insegnanti, operatori teatrali e appassionati

 

Anima_(a)zione

Seminario pratico sul gioco e l’animazione dei burattini con Walter Broggini, burattinaio e formatore

24 gennaio e 7 febbraio 2015, dalle 9,00 alle 12,30 e dalle 13,30 alle 17,30

 

LABORATORI PER BAMBINI

 

Recitare è un gioco: Costruiamo e animiamo i burattini

Laboratorio pratico per bambini dai 7 agli 11 anni

nei giorni 14 – 21 gennaio e 4 - 11 febbraio, dalle 17,00 alle 18,00

 

GLI ARTISTI

 

MARIA SIGNORELLI

Artista tra le più rappresentative del Teatro di Figura del '900, Maria Signorelli, nata a Roma il 17 novembre del 1908, raccolse fin dall'infanzia le molte suggestioni che le vennero dall'ambiente familiare e dal "salotto" che suo padre, Angelo, e la madre, Giga Resnevic, appassionata di teatro e biografa della Duse, tennero per anni nella loro casa. Dopo il liceo si iscrìve all'Accademia di Belle Arti di Roma al corso di scenografia del Teatro Reale, diretto da Nicola Benois.

A vent'anni crea i primi fantocci, sculture morbide, nate da molteplici suggestioni, dal Manifesto tecnico della scultura futurista di Boccioni al Manifesto del tattilismo di Marinetti, ma anche dai manichini metafisici di De Chirico, dalle marionette di Depero, Klee o Alexandra Exter. Questi furono esposti per la prima volta nel 1929 alla Casa d'Arte Bragaglia.

Ad una successiva mostra alla Galleria Zak di Parigi, presentata da De Chirico, seguì un lungo soggiorno a Berlino con una nuova mostra alla Galleria Gurlitt.

Tornata in Italia, iniziò a collaborare come scenografa con Anton Giulio Bragaglia al Teatro degli Indipendenti e poi al Teatro delle Arti di Roma. Nel 1934 ideò assieme a Carle Rende il Pluriscenio M, un progetto di teatro dove l'azione poteva svolgersi in contemporanea su sette palcoscenici, molto apprezzato da Bragaglia e lodato da Marinetti.

Nel 1937, per La boîte à joujoux su richiesta della cantante Maria Amstad, crea, per la prima volta, delle marionette che agiranno sul palcoscenico. Nel 1939 sposa il pedagogista Luigi Volpicelli e, pur continuando una intensa attività di scenografa, nel 1947 fonda la compagnia L'Opera dei Burattini.

Collaborano attori, pittori, scenografi, compositori, registi (da Lina Job Wertmuller, Gabriele Ferzetti ad Enrico Prampolini, Ruggero Savinio e Toti Scialoja ad Ennio Porrino e Roman Vlad a Margherita Wallmann e Giuseppe De Martino). Prende vita un repertorio con messinscene di grande poesia come Re cervo (Gozzi). La favola del pesciolino d'oro (Puskin) L’Usignolo e la rosa (Wilde), La tempesta (Shakespeare), Faust (Bonneschk), l'Inferno di Dante, La Rivoluzione Francese (Ceronetti), Antigone (Brecht)... Il suo particolare virtuosismo nel concepire burattini-ballerini rese celebri i balletti, come Cenerentola (Prokof'ev), El Retablo de Maese Pedro (De Falla) e La boîte à joujoux (Debussy).

All'intensa produzione (159 spettacoli), alle centinaia di burattini creati con soluzioni geniali e nel contempo semplici e raffinate, affianca un notevole impegno didattico: insegna dal 1972 nel corso di teatro di animazione appositamente istituito per lei al DAMS di Bologna, crea trasmissioni radiofoniche (Moto perpetuo, Giochiamo al teatro...) e televisive (come Serata di gala, Piccolo mondo magico, Pomeriggio all'Opera), lavora a conferenze e articoli su periodici e riviste, scrive libri, tra tutti Il gioco del burattinaio. Con la sua importante collezione (migliaia di pezzi dal '700 al '900) cura l'allestimento di un gran numero di mostre in Italia ed all'estero sul Teatro di Figura.

Membro del Consiglio Mondiale dell'UNIMA, la Signorelli ha fondato l’UNIMA Italia (1980), di cui è stata a lungo Presidentessa onoraria. Si spegne a Roma il 9 luglio 1992. 

 

OTELLO SARZI

Il maestro burattinaio Otello Sarzi (1922-2001), figlio e nipote d’arte, profondo conoscitore, interprete e innovatore della tradizione, è stato nel contempo un incredibile creatore e sperimentatore di nuovi linguaggi. Dopo l’impegno antifascista, Otello si dedica a un teatro sociale improntato con forza e coerenza ai suoi ideali di pace e di solidarietà.

Inizia il suo personale percorso artistico negli anni ’50 a Roma dove fonda il “Teatro Sperimentale dei Burattini e Marionette”. Affrontando testi di Brecht, Majakovskij, Borchert, Beckett e molti altri, è il primo in Italia ad adottare nuove forme e modalità di manipolazione delle figure animate, esplorando le potenzialità espressive di materiali eterogenei: lattice, gommapiuma, metallo e oggetti di recupero.

Nel 1969 Renzo Bonazzi, Sindaco di Reggio Emilia, Giuseppe Gherpelli, assessore alla Cultura della Provincia di Reggio Emilia e Mario Benassi, Direttore del Teatro Municipale invitano Otello Sarzi e la sua compagnia (tra i quali il figlio Mauro e Mariano Dolci) a dar vita a una originale esperienza culturale e creativa nel territorio reggiano. Inizia così un intenso lavoro di sperimentazione nelle scuole elementari e in quelle comunali dell’infanzia coordinate da Loris

Malaguzzi che successivamente darà vita al laboratorio di animazione permanente Gianni Rodari, diretto poi per 40 anni da Mariano Dolci.

Durante la sua lunga carriera Otello effettua numerose tournée internazionali che lo portano con successo in Asia, in Africa, nel Nord e Sud America.

Numerosi sono i riconoscimenti nazionali e internazionali ricevuti. Otello non abbandona mai l’arte della sperimentazione e colleziona collaborazioni eccellenti, come quelle con il Piccolo Teatro di Milano per il quale produce nel 1980 il “Castello di Kafka” con le musiche originali di Giorgio Gaslini e con Giancarlo Cobelli con il quale lavora per la produzione della “Mavra” di Igor Stravinskij per il Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1985. Fino agli ultimi anni è sulla scena con i suoi spettacoli più rappresentativi. Ricordiamo nel 1994 la partecipazione al Festival di Santarcangelo sotto la direzione di Leo de Bernardinis.

 

TININ E VELIA MANTEGAZZA

Tinin e Velia Mantegazza hanno attraversato con la loro unione la storia del teatro d'animazione italiano, dalla fine negli anni Cinquanta ai giorni nostri.

Agostino Mantegazza, per tutti Tinin, nasce a Varazze nel 1931 e inizia prestissimo a disegnare, attratto in particolare dagli illustratori del Corriere dei Piccoli: Tofano, Rubino, Manca, Bisi. Proprio sul Corriere nel 1950 pubblica le sue prime illustrazioni. Nel 1952 espone una serie di disegni alla Galleria San Fedele di Milano e in quel periodo, stringe amicizia con vari artisti dell'ambiente milanese, come Romagnoni, Guerreschi, Ceretti.

Nel '53, con Sergio D'Angelo, Nando Pierluca, Enrico Baj e Joe Colombo, realizza la decorazione del locale esistenzialista Santa Tecla di Milano; assieme fondano il gruppo Pittura Nucleare ed in seguito diventano amici di Fontana e Sassu. Sempre a Milano, nel 1957 inizia la sua attività giornalistica come illustratore del quotidiano La Notte e suoi disegni figurano alla Galleria Blu, accanto alle Longoni, Fabio Massimo Solari.

Velia Tumiati nasce a Ferrara nel 1938 in una famiglia antifascista; il nonno, leader socialista, aveva dovuto rifugiarsi in America perché condannato a morte. Il padre di Velia, musicista, viene condannato dal regime al confino ad Ustica mentre Velia e la madre riparano in Svizzera. Velia conoscerà il padre solo alla fine della guerra e poco dopo perderà la madre che muore quando lei ha solo dieci anni. Dotata di un carattere ribelle ed esuberante, Velia durante gli studi superiori inizia a bazzicare nel mondo milanese del teatro di prosa ma scopre presto che il mestiere di attrice non fa per lei. Nel frattempo lei e Tinin si conoscono e nel 1958 convolano a nozze.

Un anno più tardi aprono a Milano una piccola ma vivace galleria, La Muffola, dove espongono pittori, ceramisti, disegnatori e si esibiscono giovani attori e cantanti.

Nel '64 fondano in cooperativa con Bruno Lauzi, Cochi e Renato e il grande compositore Gino Negri, il club Cab '64, che ospiterà i primi passi sulle scene di Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Maria Monti e Paolo Poli.

Nel 1962 intanto, hanno iniziato un percorso artistico nel mondo del Teatro d'Animazione che segnerà la storia italiana dei pupazzi, in teatro e nella televisione. Saranno più di duemila i pupazzi ideati e costruiti da Tinin e Velia per i loro spettacoli, dagli esordi con la Fata Muccona fino al Dodò, indimenticabile protagonista della trasmissione RAI L'albero azzurro.

Risalgono a quegli anni le loro prime collaborazioni con la Rai; è grazie all'incontro con Raffaele Crovi, allora responsabile di produzione a Milano che prendono vita sceneggiati come Gulliver e Alice nel paese delle meraviglie (prima trasmissione a colori della TV italiana con protagonista Milena Vukotic), e poi le Telefiabe, Il Bosco degli Animatti e Il giro del mondo in ottanta giorni, girato con figurine ritagliate bidimensionali e sfruttando l'allora innovativo effetto "kroma-key".

E ancora storici programmi per ragazzi come Il Dirodorlando e Chissa chi lo sa? (cui parteciperanno cantautori esordienti come Battisti, Guccini e Branduardi).

Da queste attività i Mantegazza sono assorbiti durante tutti gli anni Settanta fino alla fondazione nel 1975 della cooperativa Teatro del Buratto che porterà sulle scene spettacoli rimasti pietre miliari del Teatro d'Animazione italiano: dal lavoro di debutto L'Histoire du Soldat del 1975 sulle musiche di Igor Stravinskij, al Pierino e il lupo di Prokofiev del 1976, al Cipì di Mario Lodi del 1978, fino a Quello Stoffa da Ferrara (e alla sua versione per ragazzi Il Viaggio di Astolfo), liberamente tratto dall'Orlando Furioso, con testo di Raffaele Crovi, musiche originali di Franco Battiato e Giusto Pio, scene e costumi curati da Tinin e da Enrico Lui e con la regia di Velia, allestimento che vince nel 1983 il Premio E.I.!. Stregagatto come migliore spettacolo dell'anno. Conclusa nel 1986 l'esperienza al Buratto e lasciata la direzione del Teatro Verdi di Milano, Tinin riprende i suoi numerosi impegni giornalistici e televisivi; nell'85 inventa il pupazzo Dodò, protagonista del programma per bambini L'albero azzurro, di cui Tinin è anche tra gli autori. Velia sarà invece la regista per oltre 500 puntate di quella che diventerà rapidamente una trasmissione "cult" della Rai.

Nell‘89 Tinin inizia la collaborazione a Ii fatto di Enzo Biagi, realizzando i disegni delle schede in onda tutte le sere su RAI 1, fino alla "tristemente famosa" chiusura del programma.

Velia intanto si dedica alle regie di spettacoli teatrali e di musica d'autore, con collaborazioni che spaziano dal Teatro alla Scala di Milano a quelle con Ornella Vanoni, Gino Paoli, Ivano Fossati, Elisa, Samuele Bersani e Teresa De Sio e alle regie di alcune edizioni del Premio Tenco. Collabora poi con convinzione a progetti con Massimo Carrotto sul Teatro di protesta e a iniziative editoriali e di spettacolo per il sostegno di Emergency.

I Mantegazza si sono trasferiti da molti anni a Cesenatico, divenuta la loro città d'elezione e dove Tinin si è dedicato ad una ricerca squisitamente "estetica" sulle luci e sui colori marini; nella località adriatica Tinin ha dato un fondamentale apporto alla nascita del Presepe della Marineria oltre a dar vita al Festival della Micizia nella vicina Gatteo e al Festiva! dei Burattini a Sorrivoli, sulle colline cesenati.

 

LELE LUZZATI

Pur senza esser stato burattinaio o marionettista, Emanuele Luzzati ha fortemente influenzato il Teatro d'Animazione italiano con la sua arte figurativa ed il suo talento nell'usare con maestria ogni sorta di materiale: dalla terracotta allo smalto, dall'intreccio di lane per arazzi all'incisione su supporti diversi, ai collage di carte e tessuti composti per costruire bozzetti di burattini, di scene, di costumi.

Sono parte della storia e del patrimonio del Teatro d'Animazione i tanti spettacoli messi in scena con figure realizzate su suo disegno: dagli spettacoli del suo Teatro della Tosse coi burattini di Bruno Cereseto, agli splendidi lavori di teatro d'ombre del Teatro Gioco Vita di Piacenza, al repertorio con Pulcinella di Paolo Comentale della Casa di Pulcinella di Bari.

Luzzati nasce a Genova nel 1921, città che è costretto ad abbandonare nel 1940 a causa delle leggi razziali. Si rifugia a Losanna, dove studia e si diploma all'Ecole des Beaux Arts.

Nel 1945, con la fine della guerra e la caduta del fascismo torna in Italia dove ripropone a Genova al Teatro Augustus e a Milano al Teatro Litta il suo primo allestimento svizzero. Due anni dopo, su testo di Fersen, va in scena Lea Lebowitz con maschere, scene e costumi. Lo spettacolo ottiene ampi riconoscimenti che gli schiudono le porte del teatro ufficiale.

Nel 1950 Gassman lo chiama per disegnare le maschere e i costumi per il Peer Gynt di lbsen;

nove anni più tardi con Il Cordovano di Goffredo Petrassi realizza la prima opera per il Teatro alla Scala di Milano.

Nel 1960 collabora con Aldo Trionfo alla Borsa di Arlecchino, dove conosce Paolo Poli, Claudia Lawrence, Marco Parodi e Giancarlo Bignardi e nel 1961 fonda insieme a Franco Enriquez, Glauco Mauri e Valeria Moriconi la Compagnia dei Quattro, il cui primo spettacolo è Il rinoceronte di lonesco. Mentre con il Don Giovanni involontario firma la sua prima scena per Gianfranco De Bosio.

Sempre nel 1960 inizia i suoi primi lavori per il nascente Teatro Ragazzi, attività che continuerà per tutta la vita, realizzando e firmando una settantina di scenografie per spettacoli diventati "mitici", su testi suoi e di altri, tra cui Gianni Rodari e Tonino Conte. Ricordiamo alcuni dei titoli più noti della sua vastissima produzione: La tarantella di Pulcinella, I tre grassoni, Gilgamesh, Odissea, Pinocchio, Lo schiaccianoci, La Gazza ladra e Pierino e il lupo.

Molti di questi spettacoli sono stati portati sulle scene dal già citato Teatro della Tosse, da lui fondato a Genova nel 1976 assieme a Tonino Conte e Aldo Trionfo.

Oltre che per i lavori teatrali Luzzati assurge a fama internazionale anche come illustratore e maestro in ogni campo dell'arte applicata.

Nel 1972 espone alla Biennale di Venezia nella sezione Grafica Sperimentale e dal 1981 al 1984 una sua mostra, intitolata Il sipario magico di Emanuele Luzzati, allestita dall'Università di Roma a cura di Mara Fazio e Silvia Carandini, gira in Italia e all'estero.

Nel 1988 dà alle stampe la sua opera grafica forse più compiuta, l'illustrazione de Le fiabe scelte dei fratelli Grimm per le Edizioni Olivetti.

Nel marzo del 1990 si inaugurano a Reggio Emilia, Cavriago, Sant'llario e Montecchio quattro sezioni di una grande mostra dedicata all'opera complessiva di Luzzati. In quello stesso anno realizza i bozzetti per le scenografie dello spettacolo teatrale Il coturno e la ciabatta, tratto dal testo di Alberto Savinio per la regia di Paolo Poli. Il sodalizio tra l'artista e il regista si rinnoverà per altri spettacoli, tra cui La leggenda di San Gregorio (1992-1993), la divertente rilettura de L'asino d'oro tratto da Apuleio (1995-1997) e l Viaggi di Gulliver (1997).

Nel 1992 gli viene conferita dall'Università di Genova, sua città, la laurea honoris causa in Architettura. L'anno dopo viene allestita la mostra Emanuele Luzzati Scenografo, presso il Centre Georges Pompidou di Parigi a cura dell'Unione dei Teatri d'Europa. L'evento verrà ripreso poi a Roma, Firenze, Bellinzona, Salonicco, Milano e Genova, dove la mostra è arricchita con un'ampia sezione dedicata all'illustrazione.

Nel 1995 riceve il Premio Ubu per la scenografia del Pinocchio prodotto dal Teatro della Tosse. Nel 1998 progetta un parco giochi per bambini per il Comune di Santa Margherita Ligure, ispirato al Flauto Magico e nella casa natale di Mozart a Salisburgo, viene presentata la mostra I Mozart di Luzzati.

Nel 2000 sono allestite le mostre Emanuele Luzzati Viaggio nel Mondo Ebraico al Palazzo della Triennale di Milano e Luzzati-Rodari al Palazzo delle Esposizioni a Roma e nello stesso anno viene inaugurato a Genova il Museo Luzzati a Porta Siberia, nell'Area del Porto Antico.

Sempre nel 2000 è nominato dal Presidente Ciampi "Grande Ufficiale della Repubblica".

Nel 2002 crea le scene per Il Flauto Magico allestito al Teatro dell'Opera di Genova e nel 2006 realizza la scenografia di Hansel e Gretel di Humperdinck per l'Opera Theatre di Saint Louis.

Nel corso della sua carriera ha realizzato più di cinquecento scenografie per prosa, lirica e danza nei principali teatri italiani e stranieri, illustrato e scritto libri dedicati all'infanzia, eseguito pannelli, sbalzi ed arazzi. Da ricordare ancora le sue collaborazioni con il London Festiva! Ballet, con il Glyndebourne Festiva!, con la Chicago Opera House e con la Staatsoper di Vienna. Ha ottenuto anche due nomination all'Oscar per i suoi film d'animazione La gazza ladra e Pulcinella.

E' morto a Genova il 26 gennaio 2007, a 86 anni, nella casa dove ha abitato per tutta la vita.